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Mindomo: ottimo strumento per creare mappe mentali

Mindomo è la terza applicazione per il mindmapping online (dopo MindMeister e Bubbl.us) che recensico in questo blog (oltre a Mayomi, purtroppo non più attiva). Ciò significa che è un campo molto fertile e praticato nel web 2.0 e con risultati molto buoni.

Mindomo è uno strumendo versatile e facile da usare. Gli strumenti disponibili sono molti. Le forme ed il testo sono del tutto editabili, vi si può inserire icone, immagini e marcatori.

Si possono importare le mappe di MindManager, mentre i formati di salvataggio sono quelli dei più comuni files di immagine (png, jpg, gif). I nostri lavori posso essere caricati in un archivio pubblico e condivisi con le mappe di altri utenti o mantenuti privati.

Mindomo si comporta davvero molto bene ed è un’ottima risorsa per i cultori di questo tipo di attività e per coloro che decidono di provarlo per organizzare le proprie idee, presentare informazioni, gestire progetti (guarda una mappa).

Ha un look gradevole, è rapido e potente è funziona alla grande. E’ soltanto necessario che il nostro browser abbia il plugin Flash attivo. Il risultato assomiglia a questo:

Pittori online

Artpad è uno applicazione web gratuita in Flash (offerta da Art.com) che consente di dipingere online.

Ci sono i tre più classici attrezzi tipici di questo genere di strumento: pennello di diverse dimensioni, secchiello e testo.

ArtPad è molto curato e, a prescindere dalla mancanza della sensazione tattile del’impugnare pennello e tavolozza, sembra di essere pittori veri.

I nostri capolavori possono essere salvati, incorniciati, assegnati alla galleria virtuale, inviati tramite email.

WetPaint: dipingere graffiti online

WetPaint è una divertente applicazione web che consente di immedesimarsi in un artista di strada e dipingere un murale.

Gli attrezzi da usare sono: palle di vernice, testo colorato, pennello di Jackson, pennello grande e piccolo, rullo, bomboletta spray, poster (su cui si può caricare un’immagine dal proprio computer).

L’effetto ottenuto è quello di una moderna opera d’arte che può essere salvata, condivisa come progetto con i painter successivi, inviata tramite email e conservata nella galleria d’arte di gruppo.

Un divertente strumento per divertirsi da soli o per generare un capolavoro d’arte collettiva…

Stardoll: una vita da bambole, una vita da sogno!

Devo ammettere che quando Stardoll si è presentato al pubblico, l’ho un po’ snobbato, pensando che fosse un servizio troppo faceto e poco utile.

In meno di un anno Stardoll ha raggiunto un successo strepitoso: quasi 7 milioni di utenti e ogni giorno mezzo milione di adolescenti dai 7 i 17 anni accedono alla comunità.

In Stardoll ragazzini e soprattutto ragazzine costruiscono, animano e fanno agire un loro avatar, un sosia sotto forma di bambola. Adulti, genitori ed insegnanti, vigilano (o dovrebbero) su tali attività.

E’ un colorato e divertente mondo immaginario, alternativo e virtuale, dove si può fare shopping, vestirsi alla moda, concorrere con le altre ragazze per diventare cover girl, inserire le sosia in scenari diversi, interagire con ospiti, amici ed amiche.

Un po’ The Sims, un po’ Barbie, bambini ed adolescenti possono dare libero sfogo alla loro fantasia, costruendosi un alter ego virtuale.

Ricchissimo il campionario delle celebrità rappresentate in Stardoll, anch’esse virtuali, con le quali possono essere fatte gran parte delle stesse cose che si fanno con il proprio avatar, in una totale forma d’identificazione ludica e coinvolgente.

I personaggi creati, alter ego personali e famosi, possono essere salvati in un album, stampati, condivisi con un’amica.

Se pensiamo al successo fenomenale di Second Life, al gusto che anche gli adulti hanno di vivere un’altra identità, realizzando attività diverse da quelle del mondo fisico e che spesso nella realtà rimangono solo un frustrante sogno irrealizzabile, si può facilmente capire l’approccio adolescenziale a Stardoll.

Del resto anche Second Life ha una sua area under 18 e promuove proficuamente il suo aspetto educativo, legato all’apprendimento a distanza, al lavoro di gruppo via internet, alla simulazione di attività autentiche, allo studio dei nuovi media e alla formazione aziendale.

Con un clic si ha la possibilità di intrecciare la vita di tutti i giorni con una vita parallela, in una parola di si può “giocare” e vivere un’esperienza a cui nessun bambino o adolescente intende rinunciare (e anche molti adulti… fortunatamente!).

Proprio vero: non esistono più le bambole di una volta…

Convegni sui linguaggi della scuola 2.0

Ricevo da Alberto Pian (e vontieri diffondo) la segnalazione del convegno nazionale di studio per insegnanti sui linguaggi del Web 2.0 (scritture, audio, video, podcasting… ) per la scuola e il mobile learning, dal titolo Il Format Della Lezione.

L’incontro si svolgerà il 18 maggio a Torino e tratterà, con l’ausilio di esperti del settore, delle riflessioni e delle esperienze sul modo di organizzare la lezione, la partecipazione degli allievi, il format per esigenze didattiche diverse con i linguaggi del Web 2.0.

Un’occasione da non perdere per i docenti interessati a costruirsi un orizzonte nuovo per fare scuola attraverso i mezzi del cosiddetto web 2.0.

Colgo l’occasione per segnalare anche l’appuntamento di Gubbio (PG) del 21 e 22 aprile, il Seminario Nazionale di Informazione-Formazione dal titolo Tecnologie Connettive e Didattica Multimediale(locandina in pdf), che vede tra gli altri la partecipazione di Antonio Sofi.

Iniziative meritevoli e al passo con i tempi, spesso giurassici del mondo della scuola.

Nuovi metodi per fare le moltiplicazioni

Trascorriamo tutta la scuola primaria ad insegnare le moltiplicazioni con lo stesso metodo, ma ne esistono molti altri.

Non so se sono migliori o peggiori, ma alcuni sono davvero attraenti e curiosi.

I due video sopra mostrano i metodi esteticamente più felici. Quello sotto mi sembra il più chiaro.

Infine un altro metodo efficace.