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Il sistema scuola 2006

I sindacati unitari, Cgil, Cisl e Uil, in una conferenza congiunta tenutasi lo scorso 8 settembre a Roma, hanno reso noto i dati relativi al sistema scuola per il 2006. I dati italiani (alcuni veramente deprimenti) sono messi in relazione alla media OCSE. Questi i punti:

  • Spesa pubblica per l’istruzione
  • I tagli alle spese MPI
  • Retribuzioni dei docenti
  • Raffronti stipendiali Italia-OCSE
  • Personale a tempo indeterminato e precario
  • Andamento generale ultimo quinquennio: studenti, classi, docenti, ATA
  • I tagli agli stipendi dei supplenti
  • Docenti di sostegno

Lo studio contiene dati interessanti corredati da grafici esplicativi e può essere scaricato in versione pdf a questo link.

Con l’aria che tira per la prossima legge Finanziaria è da tenere presente.

Rassegna stampa: 25 settembre 2006

Tanti costi, pochi risultati l’Ocse boccia la scuola italiana
[In coda nelle classifiche internazionali. “Serve una riforma”
Lo Stato spende 100mila dollari per ogni alunno. E si sfornano pochi laureati]
Repubblica, Scuola & Giovani

Fioroni sulle critiche dell’Ocse:”La scuola italiana è ingiusta”
[Il ministro dell’Istruzione accetta le critiche dell’organizzazione internazionale
“Il successo dei ragazzi è legato in buona parte alle condizioni della famiglia”]
Repubblica, Scuola & Giovani

Ue, istruzione sotto accusa “Scuole e atenei rimandati”
[Il Rapporto 2006 della Commissione Europea su abbandono scolastico, studio delle lingue, formazione dei docenti: Italia “rimandata a settembre”]
Repubblica, Scuola & Giovani

Pochi fondi alle materne «Italia ultima in Europa»
[L’Ocse: ma ci sono più bambini che nei Paesi scandinavi]
Unità, via EdScuola

Lo studio Ocse Education at a Glance 2006 (pagine web in inglese)

Terza puntata della podcast rassegna stampa Web Docet

E’ on line la terza puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Il “mentore” delle tecnologie digitali.

Questo il sommario:

  • Università americane: un rapporto (troppo?) stretto con le aziende tecnologiche
    [Massimo Gaggi, “Usa, manager-docenti all’università. Le aziende decidono corsi e indirizzi”, Il Corriere della Sera, 20 settembre 2006]
  • Università italiane: in due anni ne sono nate 14 (ma da verificare)
    [Massimiliano Papasso, “Università, in due anni ne sono nate 14?, Repubblica, 17 Settembre 2006]
  • Altro che Peter Pan: l’apologia del professore (e dello studente coraggioso)
    [James Matthew Barrie, “Coraggio, non fate i Peter Pan”, La Repubblica, 10 Settembre 2006]
  • 1% inspiration, 99% perspiration: la formula del genio
    [Enrico Franceschini, “Ecco il genio: una scintilla, tanto lavoro”, La Repubblica, 18 settembre 2006]
  • Ascoltare la “voce” degli studenti: 15 evidenze “digitali” per studenti che cambiano
    [Education | evolving (a cura di),”Listening to Student Voices – On Technology“, Dicembre 2005]
  • Come fare didattica con i telefonini (o almeno provarci)
    [Doug Belshaw, “20 Ideas: Getting students to use their mobile phones as learning tools“, 22 Settembre 2006]
  • Se i blog non vanno al docente, i docenti vanno al blog
    [Greg Toppo, “Teachers speak out of turn“, Usa Today, 17 settembre 2006]
  • Il primo consiglio per aiutare i docenti ad aprire un blog è: non dire loro che è facile!
    [Terry Freedman, “Five tips to get teachers blogging“, 18 settembre 2006, ]

Molto interessanti gli ultimi due punti che riguardano il rapporto tra insegnanti e blogs e che quindi coinvolgono, seppure indirettamente, anche questo sito.

Ascolta la terza puntata.

Link diretto alla pagina.

Scuola in ospedale

“La scuola in ospedale come laboratorio per le innovazioni nella didattica e nell’organizzazione” è il nome del progetto ministeriale rivolto agli alunni ricoverati in ospedale o in regime di day-hospital.

L’iniziativa, che ha ottenuto finanziamenti per l’anno in corso, mira a “superare il senso d’isolamento e di separatezza che a volte provano i soggetti coinvolti nel processo educativo nella scuola in ospedale” e a garantire i diritti fondamentalli allo studio e alla salute.

Il ministero ha dedicato un’intera area del suo sito dove si possono reperire tutte le informazioni. L’Invalsi cura la piattaforma on line per l’attuazione del progetto.

Links: Istruzione, Invalsi.

Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole statali e non statali

Il Ministero ha pubblicato i dati sugli alunni con cittadinanza non italiana nelle Scuole statali e non statali in un opuscoletto. Nella presentazione si legge:

La presenza di alunni stranieri è un dato strutturale del nostro sistema scolastico, e in progressivo aumento: sono circa 430.000 gli allievi con cittadinanza non italiana nell’anno scolastico 2005/2006, con un’incidenza di quasi il 5% rispetto alla popolazione scolastica complessiva. La situazione che emerge da questa nuova indagine nazionale, che sarà pubblicata integralmente nelle prossime settimane, è, tuttavia, molto disomogenea e differenziata sul territorio nazionale: la presenza di studenti stranieri è molto più elevata nelle aree del Centro e del Nord del Paese, ed investe non solo le grandi città ma anche i piccoli centri.

Il cambiamento per la scuola italiana è stato rapidissimo: nel triennio 2003-2005 l’incremento è stato mediamente di 60/70 mila unità all’anno, e porterà, presumibilmente, nell’anno scolastico che sta per iniziare, il totale degli alunni stranieri vicino alle 500 mila unità.

I dati a disposizione ci segnalano, inoltre, una crescita della presenza di studenti stranieri nella scuola secondaria superiore, con una marcata tendenza verso gli istituti tecnici e professionali: saranno 100 mila il prossimo anno, di cui circa 80 mila iscritti negli istituti tecnici e professionali.

I dati e, soprattutto, le esperienze e le preoccupazioni che arrivano dalle istituzioni scolastiche evidenziano situazioni di forte concentrazione in singole scuole e territori. È dunque necessario un grande impegno per promuovere forme efficaci e diffuse di accoglienza e integrazione, in cui deve avere particolare rilevanza l’apprendimento della lingua italiana come lingua seconda per gli alunni stranieri, per i loro genitori e per gli adulti immigrati in generale.

La formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici deve tendere a valorizzare il patrimonio ricco e variegato di esperienze, progetti didattici, strumenti di lavoro costruiti e verificati sul campo dalla scuola dell’autonomia, con il concorso di Comuni, Province, Regioni, Università, Associazioni degli immigrati e del volontariato. La società della globalizzazione e la molteplicità delle culture, l’intensità e la rapidità degli scambi e delle informazioni che caratterizzano il nostro tempo rappresentano una sfida per le istituzioni educative. Una sfida difficile e tuttavia vitale che ha bisogno di una scuola che sappia esprimere le sue potenzà. Una scuola ponte tra le differenze e una scuola laboratorio di coesione sociale, di dialogo e di pace.

Riporto i dati più importanti, il primo è relativo all’a.s. 2004-05, il secondo (in grassetto) all’a.s. 2005-06.

  • gli alunni con cittadinanza non italiana: 361.576 424.683
  • l’incremento percentuale rispetto all’anno precedente: +27,9% +17,5%
  • l’incremento percentuale rispetto all’anno precedente nella scuola secondaria di II grado: + 32,6% + 38,2%
  • l’incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana sul totale degli alunni: 4,2% 4,8%
  • le scuole con l’incidenza più elevata primarie: 5,4% 6,0%
  • l’area del paese con l’incidenza più elevata: Nord Est 7,4% 8,4%
  • la regione con l’incidenza più elevata: Emilia Romagna 8,4% 9,5%
  • la provincia con l’incidenza più elevata: Mantova 10,9% 11,9%
  • il comune capoluogo con l’incidenza più elevata: Milano 11,6% 12,7%
  • la percentuale di scuole con presenza di alunni con cittadinanza non italiana: 60,7% 64,5%
  • il numero di cittadinanze straniere rappresentate (su 194 cittadinanze straniere esistenti): 186 191
  • il Paese di provenienza più rappresentato (con % sul totale degli stranieri): Albania 16,7% 16,3%
  • il Paese di provenienza con la maggiore crescita di alunni rispetto all’anno precedente: Romania + 14.068 (+ 50,9%) + 11.126 (+ 26,7%)

Scarica l’intero opuscolo in pdf, che contiene numerosi altri grafici e tabelle particolareggiate.

Inaugurazione ufficiale del nuovo anno scolastico tra spettacolo e grandi temi sociali

”Investire nella scuola è una priorità per un paese democratico e moderno impegnato in Europa e aperto al mondo”. Questa l’esortazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha risuonato nel cortile d’onore del Quirinale, dove si è celebrata l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno scolastico, alla presenza del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni e una rappresentanza di alunni da ogni parte d’Italia.

Rivolgendosi agli studenti italiani e ai loro compagni di scuola immigrati li ha incitati “a vivere insieme in uno spirito di tolleranza e di libertà nel rispetto di valori e regole condivisi”. “L’Europa – ha detto Napolitano – ci chiede di accrescere l’efficienza dei sistemi scolastici con l’obiettivo di ridurre le diseguaglianze e di elevare la competitività della nostra economia. Certo non basta la scuola per contrastare le diseguaglianze di origine familiare e territoriale, ma la scuola è il primo luogo dove le si possono combattere”.

«Studiare a volte è faticoso ma apre molte porte ed è importante per il vostro futuro» e lo è, soprattutto, per quelli «con i quali la sorte è stata più avara: se non avete avuto la fortuna di nascere in una famiglia particolarmente ricca di mezzi o di cultura, la scuola può darvi una buona mano a recuperare».

Un altro saggio consiglio è quello di «pensare allo studio come a un dono molto importante a se stessi, che nessuno potrà mai portare via». Lo studio va affrontato con passione e con l’ambizione di «puntare in alto, che non significa necessariamente volere essere ricchi e famosi, ma realizzare nella vita qualcosa che ci renda soddisfatti di noi e utili agli altri». Infine il Presidente ha ricordato che quel che si impara a scuola è un insieme di strumenti che aiutano a raggiungere meglio i propri obiettivi nella vita.

Il discorso si è concluso con un momento toccante:l’incontro con la madre di Noelia Palacio Crus, una ragazza honduregna che non ha esitato a sacrificare la propria vita muorendo annegata per salvare la bambina italiana che le era stata affidata, alla cui memoria è stata conferita la Medaglia d’oro al Merito Civile.

Insomma, molti i temi sociali toccati durante la cerimonia: la tolleranza, la cultura dell’accoglienza, la pace, la fiducia nella scienza, il culto della memoria storica.

La festa è stata trasmessa in diretta da Rai 1 ed è stata presentata da Fabrizio Frizzi. Molti gli ospiti importanti: Maria Falcone (sorella del magistrato Giovanni), attori come Stefania Sandrelli e Giuseppe Fiorello a cui è stato affidato il compito di alimentare la memoria delle vittime della mafia, cantanti come Claudio Baglioni e gli Zero Assoluto, sportivi come Massimiliano Rosolino, Alessio Boggiatto e la squadra di nuoto europea, i campioni del calcio Angelo Peruzzi, Simone Perrotta e Massimo Oddo.

Ci sono stati intermezzi di spettacolo con esibizioni canore, balletti, recitazione di poesie. La serata si è conclusa con uno spezzone di un recital allestito grazie al programma di recupero in atto nel carcere minorile di Nisida.

La cerimonia era stata aperta dal saluto del ministro Fioroni, che si è ispirato al famoso romanzo Il Signore degli Anelli per descrivere il ruolo della scuola come “Terra di mezzo fra la famiglia, l’ambiente di appartenza, e la società, i diritti e doveri di un mondo più grande”.

Il discorso ufficiale del Presidente Napolitano.

Il saluto del ministro Fioroni.