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Quinta puntata della podcast rassegna stampa Web Docet: Giochi d’istruzione di massa

E’ on line la quinta puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Giochi d’istruzione di massa.

Questo il sommario:

  • La scuola e la finanziaria
    [”Azienda Scuola”, inserto di Italia Oggi, 3 ottobre 2006]
  • E si liberalizzasse anche la scuola?
    [Rossano Salini, “E se si liberalizzasse anche la scuola?”, Il Sussidiario, inserto de “Il Riformista”, 2 ottobre 2006]
  • Gli articoli scientifici accessibili a tutti: una dinamica win-win
    [Alessandro Delfanti, “Articoli scientifici da publicare: aperti, proprietari o misti?”, Chip & Salsa, il Manifesto, 5 ottobre 2006]
  • Atenei in Rete, pro e contro
    [Dario Banfi, “Undici atenei esclusivamente in Rete, corsi e master via web. Boom di studenti lavoratori”, Avvenire, 4 ottobre 2006]
  • Armi d’istruzione di massa: i videogiochi come tool di e-learning
    [Luca Tremolada, “Armi d’istruzione”, Nòva Review, ottobre 2006 (or. 29 giugno 2006)]
  • Vogliamo i giochi di ruolo (lo dicono, in parte, anche i docenti)
    [”Videogames have ‘role’ in school“, BBC, 2 ottobre 2006]
  • I mondi virtuali fanno davvero bene?
    [Lisa Galarneau, “Are Virtual Worlds Good For the Soul?“, 5 ottobre 2006]
  • Videogames e lezione: un mix perfetto di esperienza e descrizione
    [John Bransford on Virtual Environments as ways to Reorganize Thinking about Research and Education, transcript del 2 ottobre 2006]
  • I videogames e la didattica, il parere di James Paul Gee
    [Louis Bedigian, Professor James Paul Gee shows the world the importance of video games, Pc Game Zone]

Molto interessante, a mio parere, la parte che tratta il rapporto tra giochi di ruolo, videogames e didattica. L’approccio di docenti e studenti a questa pratica e le esperienze e le riflessioni educative riportate.

Ascolta la quintq puntata.

Link diretto alla pagina.

Una pianta per riscrivere il futuro di 8 milioni di bambini in paesi in guerra

Dal 7 all’ 8 ottobre oltre 500 piazze italiane – dai maggiori centri urbani ai piccoli paesi di provincia – ospiteranno “Le piante insegnano”, l’evento di raccolta fondi di Save the Children: a fronte di una donazione minima di 15 euro, sarà possibile portare a casa una bromelia.
L’importante iniziativa è in collaborazione con ABCapital srl e la CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, i cui aderenti coopereranno attivamente con i volontari e il personale di Save the Children nelle piazze italiane.

Il ricavato dell’evento di raccolta fondi andrà a sostegno di Riscriviamo il Futuro, la grande sfida lanciata il 12 settembre in tutto il mondo da Save the Children, per assicurare entro il 2010, con interventi diretti sul campo, l’accesso ad un’educazione di qualità a 8 milioni di bambini in circa 20 paesi in conflitto o reduci da conflitti.

“Siamo consapevoli che si tratta di una sfida ambiziosa ma la posta in gioco è il diritto fondamentale all’istruzione, ovvero alla prospettiva di un futuro diverso e migliore, per milioni di bambini e bambine”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children. “Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo programmato di investire 450 milioni di dollari in tutto il mondo”, conclude Valerio Neri, “ma siamo sicuri che non ci mancherà l’aiuto e il supporto di tante persone generose”.

Formazione di insegnanti, corsi di apprendimento rapido, fornitura di libri, ricostruzione di scuole. E’ in sintesi quanto Save the Children intende fare per riscrivere il futuro di 8 milioni di bambine e bambini. I soldi raccolti in Italia andranno, in particolare, a beneficio di 3 progetti educativi in Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan.

Sempre a sostegno di Riscriviamo il Futuro fino al 31 ottobre, sarà possibile inviare un sms solidale al numero 48587: grazie ad esso si potrà donare a Save the Children 1 euro da telefoni cellulari Tim, Vodafone, 3 e Wind, o, chiamando allo stesso numero, 2 euro da telefoni fissi abilitati Telecom.

Elenco delle piazze.

Vedi: Diritto all’educazione: campagna “Riscriviamo il Fururo”

Save The Children, link al sito

I progetti educativi di Google

Google, in collaborazione con Unesco e LitCam, lancia The Literacy Project.

Un progetto dove risiedono risorse per insegnanti, organizzazioni letterarie e per chiunque sia interessato alla lettura e all’educazione.

The Literacy Project per il momento integra e offre 6 servizi:

  • Book Search: ricerca di libri su Google
  • Scholar: ricerca di articoli accademici, letteratura e di risorse di altre discipline, andando a ritroso nel tempo fino a cento anni fa!
  • Video: ricerca di video realizzati da scuole, organizzazioni ed educatori
  • Maps: ricerca di organizzazioni letterarie in tutto il mondo tramite Google Maps
  • Blogger: la famosa piattaforma per la creazione di blogs, blogs scolastici ed edublogs
  • Groups: gruppi, forum, idee e dibattiti sui temi citati, creazione di mailing list e conversazioni dinamiche, ricerca nei blogs

Per ora il progetto è soltanto in inglese e tedesco. Mi auguro che venga esteso al più presto ad altre lingue e anche all’italiano.

Presente anche sul blog personale.

La scuola induce alla pirateria informatica

Riporto integralmente il testo di un articolo che ho trovato su LinuxHelp perchè ne condivido totalmente la filosofia.

La pirateria informatica nella Scuola

“La Riforma Moratti prevede l’utilizzo di strumenti informatici fin dalla scuola dell’infanzia, che vengono effettivamente impiegati almeno a partire dalla scuola primaria.

A causa degli alti interessi in gioco da parte dei venditori di computer e software applicativo, vengono spesso utilizzati programmi commerciali che determinando un alto costo di acquisto del software, necessità di istruire pratiche burocratiche per accedere a finanziamenti, periodica necessità di controllo della validità delle licenze, e spesso impossibilità nel fruire delle ultime versioni del software stesso per mancanza di fondi.

L’utilizzo del software commerciale determina inoltre un aspetto sociale molto negativo, inducendo lo studente alla pirateria informatica qualora voglia, giustamente, utilizzare a casa gli stessi strumenti software appresi a scuola.

Software liberi come TuxPaint e OpenOffice.org, uniti ad altri giochi didattici disponibili sia per piattaforma Linux sia per Windows, consentono di coprire tutte le esigenze della Scuola senza richiedere il pagamento di licenze e garantendo elevati standard qualitativi.

Per tali motivi ritengo che la Scuola debba liberarsi dalle pressioni dei venditori per focalizzare l’attenzioni solo ai fini didattici, iniziando effettivamente ad impiegare il Software Libero il quale consente ai docenti di non preoccuparsi del problema delle licenze, degli aggiornamenti a pagamento, della necessità di istruire pratiche burocratiche per l’acquisto, della legittimità delle copie dei lavori da distribuire a famiglie e studenti, ma di concentrarsi sulla didattica e sui traguardi cognitivi degli alunni. Un docente che utilizza il Software Libero è un DOCENTE LIBERO!”

Paolo Subiaco

Non solo la scuola induce alla pirateria informatica, ma forma futuri utenti di software proprietario…

Vedi anche: Petizione per l’uso del software libero nella Pubblica Amministrazione

Rassegna stampa 3 ottobre 2006

Fioroni promuove la Finanziaria, “Sicurezza e obbligo a 16 anni”
[Il ministro della Pubblica istruzione si ritiene “soddisfatto” della manovra
E spara sulla Cdl: “Hanno una visione da Pulp Fiction. Spero si ravvedano”]
Repubblica, Scuola & Giovani

Il figlio non va a scuola?
La Cassazione: genitori assolti

[La sentenza della Cassazione: annullata la condanna per due genitori
“A patto che il rifiuto sia categorico, cosciente, assoluto, volontario” – Per il Codacons si tratta di una sentenza assurda che legittima l’evasione scolastica]
Repubblica, Scuola & Giovani

Scuola: Gilda, non rispettati i termini del contratto biennale
”Non solo il contratto quadriennale è scaduto da quasi dieci mesi e il governo non ha compiuto ancora nessun passo ufficiale per l’apertura delle trattative, ma nelle retribuzioni dei docenti mancano ancora circa una trentina di euro, relativi al contratto biennale concluso lo scorso settembre”. E’ quanto denuncia il coordinatore nazionale della Gilda insegnanti Rino Di Meglio, che ha inviato una nota al ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni e all’Aran.
Adnkronos, Cultura e Scuola

Giornata mondiale degli insegnanti 2006

La Giornata mondiale degli insegnanti del 2006 ha per tema: “Insegnanti di qualità per un’educazione di qualità”.

Questo è un anno particolare perché il 5 ottobre si celebra il 40° anniversario dell’adozione da parte dell’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, l’Organizzazione Culturale Scientifica e Educativa delle Nazioni Unite) e dell’ILO-OIL (International Labour Organization, Organizzazione Internazionale del Lavoro, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che persegue la promozione della giustizia sociale e il riconoscimento universale dei diritti umani nel lavoro) della “Raccomandazione” relativa alla condizione del personale insegnante.

Nella “Giornata mondiale” gli educatori di tutto il mondo vogliono di nuovo porre all’attenzione generalizzata la necessità dell’applicazione di queste norme internazionali fondamentali.

La “Raccomandazione”, adottata il 5 ottobre 1966, stabilisce norme comuni in merito alla condizione del personale insegnante al di là della diversità delle leggi, dei regolamenti e delle tradizioni nazionali; essa è la sola “norma internazionale” applicabile a tutti gli insegnanti delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado.

È composta da 146 articoli che definiscono garanzie su:

  • formazione alla professione insegnante;
  • perfezionamento degli insegnanti;
  • rapporto di impiego e carriera: reclutamento, sviluppo di carriera e promozioni, sicurezza sul lavoro, norme di comportamento professionale, part-time;
  • diritti e doveri degli insegnanti;
  • condizioni che favoriscono l’efficacia dell’insegnamento;
  • retribuzione degli insegnanti;
  • mancanza di insegnanti.

In questi ultimi 40 anni notevoli progressi sono stati fatti in tutto il mondo nei sistemi di educazione pubblica, ma ancora molto resta da fare.

Fonte Cisl Scuola: continua a leggere nella pagina originale con il manifesto che l’Internazionale dell’Educazione ha preparato per la Giornata.

Link alla pagina ufficiale in inglese.