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Settimo appuntamento con Web Docet: “La tecnologia e la didattica, un cuore d’asino e uno di leone”

E’ on line la settima puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo La tecnologia e la didattica, un cuore d’asino e uno di leone.

Questo il sommario:

  • Basta con i compiti a casa. Gli studenti e le famiglie sull’orlo di una crisi di nervi
    [Paola Ciccioli e Francesca Folda, “Compiti a casa: famiglie sull’orlo di una crisi di nervi”, Panorama, 20 ottobre 2006]
  • Compiti progressivi: la regola dei dieci minuti in più ogni anno
    [Marco De Martino, “La regola dei dieci minuti” intervista a Harris Cooper, Panorama, 20 ottobre 2006]
  • Risorse (on line) per scrivere meglio
    [Patrizia Feletig, “La passione di scrivere”, Chip & Salsa, il Manifesto, 19 ottobre 2006, link]
  • Copiare i compiti e le tesi: un circolo vizioso tra intellettuali disoccupati e studenti somari
    [Carlo Formenti, “in California copyright significa diritto di copiare”, CorrierEconomia, Corriere della Sera, 16 ottobre 2006]
  • Se tutti son promossi inizia la decadenza
    [Francesco Alberoni, “Se tutti son promossi è iniziata la decadenza”, il Corriere della Sera, 16 ottobre 2006]
  • Roberto Vecchioni: niente sconti agli alunni e a se stessa. Ci vuole una scuola seria
    [Marco Sodano, “Vecchioni: così si laureano somari”, La Stampa, 17 ottobre 2006]
  • I blog come stratagemma per coinvolgere gli studenti nella didattica
    [Stephanie Dunnewind, Teachers are reaching out to students with a new class of blogs, The Seattle Times, 14 ottobre 2006]
  • Ma davvero gli insegnanti devono aprire un blog?
    [Learning Circuits, “Big Question for october: Should All Learning Professionals Be Blogging?”, 4 ottobre 2006]
  • Dieci ragione per aprire un blog didattico, dieci per starne alla larga
    [Tony Karrer, “Top Ten Reasons To Blog and Top Ten Not to Blog“, 4 ottobre 2006 ]
  • Tecnologie nella scuola: troppo entusiasmo fa male, dice un report sui risultati delle ricerche sul tema
    [Cisco System e Metiri Group (a cura di), “Technology in school. What research says” (pdf)]
  • Cara professoressa, la tecnologia digitale non è ancella della cultura che viene dal passato
    [Vittorio Zambardino, “Professoressa, oggi Gutemberg si chiama Internet“, 14 ottobre 2006]
  • Gutemberg, il primato della cultura tecnologica
    [Loredana Lipperini, “Quelli che Gutemberg“, 20 ottobre 2006]
  • Le professoresse geek e le rivoluzioni silenziose
    [Lorenza Boninu, “Umanesimo tecnologico: professoresse geek“, 20 ottobre 2006]

Come sempre molto stimolante la rassegna del Professor Sofi. Condivido il primo punto sulla limitazione dei compiti da consegnare a casa e trovo per forza di cose decisamente interessante la parte che tratta di insegnanti e blogs didattici.

Ascolta la settima puntata.

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Sesta puntata di Web Docet: “Ritorno alla scuola del futuro” (c’è anche Maestro Alberto)

E’ on line la sesta puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Ritorno alla scuola del futuro.

Ringrazio di cuore il professor Antonio Sofi per le citazioni che mi riguardano, lo incito e lo sostengo nel suo ottimo e innovativo lavoro che propone alla comunità degli educatori. Confesso, tuttavia che mi fa un certo effetto sentire il mio nome accostato a quello di un mostro sacro qual’è Umberto Eco.

Questo il sommario:

  • In classe con l’iPod, una ricerca indaga la propensione alle tecnologie didattiche, tra tecnofilie e remore
    [Ermanno Lucchini, “In classe con l’iPod”, Io Donna, 7 ottobre 2006]
  • Umberto Eco: attenti ad Internet, la formazione è sempre e comunque un rapporto spiritualmente cannibalesco tra maestro e allievo
    [c.b., “Umberto Eco: Attenti ad Internet, troppe informazioni inattendibili”, La Repubblica, 8 ottobre 2006]
  • In un quartiere di Londra si sperimenta una “extended school” con servizi per la comunità
    [Julie Bindel, “La scuola dei miracoli”, D di Repubblica, 7 ottobre 2006]
  • La schizofrenia degli studenti-anfibi: di mattino filosofi mansueti, di pomeriggio pesci surfer
    [Alessandro Baricco, “Siamo conservatori quasi per necessità”, I Barbari, La Repubblica, 10 ottobre 2006]
  • Test dell’istituto nazionale di valutazione: i (troppi?) scivoloni degli studenti
    [Salvo Intravaia, “Il polo Nord? Più lontano del sole – ecco tutti gli scivoloni degli studenti”, La Repubblica, 11 ottobre 2006]
  • I test di valutazione rivalutano i quiz televisivi: viene naturale sbagliare
    [Massimo Gramellini, “La foresta plastificata”, Buongiorno, La Stampa, 10 ottobre 2006]
  • Una community per valutare i propri docenti: per chiarezza, popolarità, efficacia…
    [Rate my teachers]
  • … va bene valutare anche i docenti, ma come raccontare la didattica 2.0? Quattro proposte: dall’esterno, dall’interno, dall’alto e dal basso
    [David Warlick, “How do I sell this?”, 23 settembre 2006]
  • Una scuola aperta 24 ore su 24, formazione full time: accade in Australia
    [Hannah Edwards, “E-volution of schools“, The Sun-Herald, 9 ottobre]
  • Ritorno al futuro: la scuola 2.0
    [”Back to school with the class of web 2.0 – part 1” e “Back to school with the class of web 2.0 – part 2“, Solution Watch, 29 settembre e 6 ottobre 2006; Alberto Piccini,”Ritorno a scuola con le applicazioni del web 2.0 – prima parte” e “Ritorno a scuola con le applicazioni del web 2.0 – parte seconda“, 1 ottobre e 8 ottobre 2006]
  • Altro che assenza! Un caso a caso: chalksite
    [Chalksite]

Puntata davvero molto stimolane perchè, come e più del solito, ci mostra una vetrina importante sulla scuola nel mondo e propone un ricco ventaglio di mezzi e di strumenti educativi in auge in questo momento: un modo per essere “informati” nel vero senso della parola.

Ascolta la sesta puntata.

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Quinta puntata della podcast rassegna stampa Web Docet: Giochi d’istruzione di massa

E’ on line la quinta puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Giochi d’istruzione di massa.

Questo il sommario:

  • La scuola e la finanziaria
    [”Azienda Scuola”, inserto di Italia Oggi, 3 ottobre 2006]
  • E si liberalizzasse anche la scuola?
    [Rossano Salini, “E se si liberalizzasse anche la scuola?”, Il Sussidiario, inserto de “Il Riformista”, 2 ottobre 2006]
  • Gli articoli scientifici accessibili a tutti: una dinamica win-win
    [Alessandro Delfanti, “Articoli scientifici da publicare: aperti, proprietari o misti?”, Chip & Salsa, il Manifesto, 5 ottobre 2006]
  • Atenei in Rete, pro e contro
    [Dario Banfi, “Undici atenei esclusivamente in Rete, corsi e master via web. Boom di studenti lavoratori”, Avvenire, 4 ottobre 2006]
  • Armi d’istruzione di massa: i videogiochi come tool di e-learning
    [Luca Tremolada, “Armi d’istruzione”, Nòva Review, ottobre 2006 (or. 29 giugno 2006)]
  • Vogliamo i giochi di ruolo (lo dicono, in parte, anche i docenti)
    [”Videogames have ‘role’ in school“, BBC, 2 ottobre 2006]
  • I mondi virtuali fanno davvero bene?
    [Lisa Galarneau, “Are Virtual Worlds Good For the Soul?“, 5 ottobre 2006]
  • Videogames e lezione: un mix perfetto di esperienza e descrizione
    [John Bransford on Virtual Environments as ways to Reorganize Thinking about Research and Education, transcript del 2 ottobre 2006]
  • I videogames e la didattica, il parere di James Paul Gee
    [Louis Bedigian, Professor James Paul Gee shows the world the importance of video games, Pc Game Zone]

Molto interessante, a mio parere, la parte che tratta il rapporto tra giochi di ruolo, videogames e didattica. L’approccio di docenti e studenti a questa pratica e le esperienze e le riflessioni educative riportate.

Ascolta la quintq puntata.

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Commix: strumento per la creazione di fumetti online

Commix è un bel sito fantasioso che mette a disposizione una gamma di strumenti per la creazione di strisce di fumetti on line.

Si sceglie il layout, i personaggi, gli sfondi, gli oggetti, le nuvolette, si digita il testo, si assegna un titolo, si aggiusta il tutto e possiamo salvare la striscia o iviarla per email.

La scelta si può fare attraverso i disegni di 20 artisti, tutti molto ben curati e graziosi.

Post presente anche sul blog personale.

Quarta puntata della podcast rassegna stampa Web Docet: c’è anche Maesrto Alberto!

E’ on line la quarta puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Alla ricerca del tempo (di studio) perduto.

Questo il sommario:

  • Generazione copia&incolla con i compiti a casa? Chi di tecnologia ferisce, di tecnologia perisce
    [Paolo Mastrolilli, “Copia&incolla addio. Nasce il programma che svela i plagi”, La Stampa, 23 settembre 2006]
  • Forse l’importante è che tutti abbiano la stessa (democratica?) possibilità di copiare
    [Stefania Miretti, “Costretti a macinare la farina del sacco altrui”, La Stampa, 23 Settembre 2006]
  • Gennaro Gattuso: chi studia ha un cervello pazzesco
    [Sandra Petrignani, “Ringhio Ferroni e il prof. Gattuso”, Panorama, 29 Settembre 2006]
  • Troppi compiti a casa possono fare male (specie per i più piccoli)
    [Emily Bazelon, “Forget Homework. It’s a waste of time for elementary-school students”, Slate, 14 settembre 2006]
  • Usare YouTube per la didattica. Tra rischi e divertimenti condivisi
    [Chris O’Neal,”A Teacher’s Tour of YoutTube“, Edutopia, 25 settembre 2006]
  • Wiki didattico, quale servizio usare?
    [Christopher Craft, “Up to my ears in Wikis”, 26 settembre 2006 e “Part 2 of the Wiki Experiment”, 27 Settembre 2006]
  • Wikiversity, università diversa in salsa wiki, con materiali liberamente usabili
    [Wikiversity]
  • WikiBooks, libri di testo a contenuto aperto
    [Alberto Piccini, “Wikibooks: libri di testo, manuali, testi educativi, gratis e a contenuto aperto”, 27 settembre 2006 e WikiBooks]

Il link che mi rigurda proviene dal mio sito personale. E’ un privilegio e un onore per me far parte di questa rassegna stampa. Sono d’accordo soprattutto sul quarto punto, quello che riguarda i compiti a casa per i più piccoli. Interessante anche il tema dei wiki didattici.

Ascolta la quarta puntata.

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Perché non esistono siti educativi come questo in italiano?

Forse sarebbe più giusto chiedersi: perché non esistono siti come questo dedicati al software didattico in Italia?

National Library of Virtual Manipulative, infatti, non solo è un ottimo sito di software didattico on line per bambini e ragazzi dai 2 ai 12 anni, ma è soprattutto un servizio offerto da una delle più prestigiose università americane, la Utah State University, finanziato da un ente scientifico nazionale, la National Science Foundation, con l’obiettivo di sviluppare una biblioteca di oggetti virtuali interattivi, accessibili via web, per contribuire all’insegnamento della matematica ai bambini fino ai 12 anni. Il tutto fa parte di un ulteriore programma educativo più ampio, chiamato eNLVM, che include unità didattiche d’isegnamento per docenti e lezioni pubblicate da insegnanti per i loro colleghi.

E’ come se in Italia un progetto simile partisse per esempio dall’Università di Firenze, Roma o Napoli e, con la benedizione e il finaziamento del Ministero o dell’Accademia delle Scienze, si occupasse di fornire oggetti di studio e di apprendimento della matematica ai bambini della scuola dell’infanzia, di quella elementare e media e, naturalmente, anche il supporto agli insegnanti.
Qualcosa di simile può forse esistere nei pensieri di qualche illuminato cattedratico, ma sicuramente, allo stato delle cose, è impossibile immaginare che possa mai essere realizzato. Anzi, spesso e volentieri, per le nuove tecnologie gli insegnanti sono del tutto abbandonati alla loro buona iniziativa personale o formati attraverso qualche omologato corso di aggiornamento.

Gli sviluppatori del software didattico in Italia nella maggior parte dei casi sono valenti insegnanti, o comunque gruppi di persone che vivono quotidianamente nel mondo della scuola. Per questo motivo dedicherò loro (perlomeno ai più interessanti), durante questo anno scolastico, una serie di articoli illustrativi e promozionali. Del resto i loro siti sono presenti nei links di Maestro Alberto da sempre.

Dal momento che il linguaggio della matematica è universale, a prescindere dalle barriere linguistiche, vi consiglio caldamente di intraprendere il viaggio in National Library of Virtual Manipulative, perché è come essere condotti da un bravo maestro virtuale, capace di coinvolgere i bambini nello studio della matematica anche attraverso un approccio ludico e stimolante.

La ricchissima biblioteca dei softwares può anche essere utilizzata liberamente dagli insegnanti che desiderano arricchire le proprie lezioni di classe.