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Sesta puntata di Web Docet: “Ritorno alla scuola del futuro” (c’è anche Maestro Alberto)

E’ on line la sesta puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Ritorno alla scuola del futuro.

Ringrazio di cuore il professor Antonio Sofi per le citazioni che mi riguardano, lo incito e lo sostengo nel suo ottimo e innovativo lavoro che propone alla comunità degli educatori. Confesso, tuttavia che mi fa un certo effetto sentire il mio nome accostato a quello di un mostro sacro qual’è Umberto Eco.

Questo il sommario:

  • In classe con l’iPod, una ricerca indaga la propensione alle tecnologie didattiche, tra tecnofilie e remore
    [Ermanno Lucchini, “In classe con l’iPod”, Io Donna, 7 ottobre 2006]
  • Umberto Eco: attenti ad Internet, la formazione è sempre e comunque un rapporto spiritualmente cannibalesco tra maestro e allievo
    [c.b., “Umberto Eco: Attenti ad Internet, troppe informazioni inattendibili”, La Repubblica, 8 ottobre 2006]
  • In un quartiere di Londra si sperimenta una “extended school” con servizi per la comunità
    [Julie Bindel, “La scuola dei miracoli”, D di Repubblica, 7 ottobre 2006]
  • La schizofrenia degli studenti-anfibi: di mattino filosofi mansueti, di pomeriggio pesci surfer
    [Alessandro Baricco, “Siamo conservatori quasi per necessità”, I Barbari, La Repubblica, 10 ottobre 2006]
  • Test dell’istituto nazionale di valutazione: i (troppi?) scivoloni degli studenti
    [Salvo Intravaia, “Il polo Nord? Più lontano del sole – ecco tutti gli scivoloni degli studenti”, La Repubblica, 11 ottobre 2006]
  • I test di valutazione rivalutano i quiz televisivi: viene naturale sbagliare
    [Massimo Gramellini, “La foresta plastificata”, Buongiorno, La Stampa, 10 ottobre 2006]
  • Una community per valutare i propri docenti: per chiarezza, popolarità, efficacia…
    [Rate my teachers]
  • … va bene valutare anche i docenti, ma come raccontare la didattica 2.0? Quattro proposte: dall’esterno, dall’interno, dall’alto e dal basso
    [David Warlick, “How do I sell this?”, 23 settembre 2006]
  • Una scuola aperta 24 ore su 24, formazione full time: accade in Australia
    [Hannah Edwards, “E-volution of schools“, The Sun-Herald, 9 ottobre]
  • Ritorno al futuro: la scuola 2.0
    [”Back to school with the class of web 2.0 – part 1” e “Back to school with the class of web 2.0 – part 2“, Solution Watch, 29 settembre e 6 ottobre 2006; Alberto Piccini,”Ritorno a scuola con le applicazioni del web 2.0 – prima parte” e “Ritorno a scuola con le applicazioni del web 2.0 – parte seconda“, 1 ottobre e 8 ottobre 2006]
  • Altro che assenza! Un caso a caso: chalksite
    [Chalksite]

Puntata davvero molto stimolane perchè, come e più del solito, ci mostra una vetrina importante sulla scuola nel mondo e propone un ricco ventaglio di mezzi e di strumenti educativi in auge in questo momento: un modo per essere “informati” nel vero senso della parola.

Ascolta la sesta puntata.

Link diretto alla pagina.

Google for Educators: la piattaforma di Google per insegnanti

Il mio omonimo Alberto mi segnala un suo post su teladuepuntozero che raccolgo con molto interesse.

Google ha appena lanciato il servizio Google for Educators, per “riconoscere il ruolo centrale degli insegnanti nell’abbattere le barriere tra la gente e l’informazione”. E ancora: Google “sostiene gli insegnanti che lavorano ogni giorno per potenziare i loro allievi ed estendere le frontiere della conoscenza umana”.

Come prima comunicazione di intenti, da educatore e appassionato di internet, mi commuove…

Il sito offre già 12 servizi:

    Web Search
    Earth
    Book Search
    Maps
    Video
    Docs & Spreadsheets (nuovissimo portale per scrivere e foglio di calcolo)
    Blogger
    SketchUp
    Calendar
    Picasa
    Google Apps for Your Domain
    Personalized Homepage

Un progetto fantastico che dà in mano agli insegnanti un modo completamente nuovo di pianificare il proprio lavoro, integrandolo con tecnologie di comunicazione e di informazione del tutto innovative ed immediate. Sta a loro (noi) usarlo nel modo appropriato. Speriamo che presto il servizio sia reso disponibile anche in lingua italiana.

Link al post di tela2.0.
Vedi anche I progetti educativi di Google.

Pubblicato anche sul Blog Personale.

Facce Buffe: un software didattico divertentissimo

Facce Buffe è un software didattico gratuito e liberamente distribuibile, progettato da Ivana Sacchi.

Lo scopo del programma è giocare a comporre facce diverse, osservarle e riconoscerne le caratteristiche. Gli obiettivi didattici sono intuire le regole di combinazione, migliorare la capacità di osservazione e memoria, imparare a selezionare i tratti dei disegni proposti.

Ci sono quattro modalità di gioco:

  1. Inventa tu (costruire liberamente i visi, dove è anche possibile stampare il viso costruito)
  2. Copia il viso (il computer genera casualmente un viso, che va copiato esattamente con 5 livelli di difficoltà)
  3. Scopri il viso (viene visualizzato un viso generato casualmente, cliccando sul viso questo sparisce e deve essere riconosciuto tra i sei presentati)
  4. Identikit (il computer genera casualmente un viso, che va copiato esattamente, vi sono 5 livelli di difficoltà)

Istruzioni:

  • Scarica l’archivio zip (3,5 Mb)
  • dopo averlo scompattato fare doppio click sull’icona di FacceBuffe (FacceBuffe.exe);
  • Apri il file leggi.txt per le istruzioni (anche nel caso non dovesse avviarsi);
  • Leggi il file FacceBuffe.pdf che contiene la documentazione del programma.

Requisiti tecnici:

  • il programma gira in Win 98SE o superiori. Per funzionare, richiede necessariamente runtimes VisualBasic 6 (già presenti in windows XP), mscomctl.ocx, flash.ocx, essresizer.ocx, comct232.ocx, mswinsck.ocx, flash8b.ocx.
  • Questi ultimi 5 files sono presenti sulla cartella che ho preparato da scaricare e quindi il software è già del tutto predisposto all’uso con Xp. Non resta dunque che cliccare sull’iconcina e divertirsi!

Quinta puntata della podcast rassegna stampa Web Docet: Giochi d’istruzione di massa

E’ on line la quinta puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Giochi d’istruzione di massa.

Questo il sommario:

  • La scuola e la finanziaria
    [”Azienda Scuola”, inserto di Italia Oggi, 3 ottobre 2006]
  • E si liberalizzasse anche la scuola?
    [Rossano Salini, “E se si liberalizzasse anche la scuola?”, Il Sussidiario, inserto de “Il Riformista”, 2 ottobre 2006]
  • Gli articoli scientifici accessibili a tutti: una dinamica win-win
    [Alessandro Delfanti, “Articoli scientifici da publicare: aperti, proprietari o misti?”, Chip & Salsa, il Manifesto, 5 ottobre 2006]
  • Atenei in Rete, pro e contro
    [Dario Banfi, “Undici atenei esclusivamente in Rete, corsi e master via web. Boom di studenti lavoratori”, Avvenire, 4 ottobre 2006]
  • Armi d’istruzione di massa: i videogiochi come tool di e-learning
    [Luca Tremolada, “Armi d’istruzione”, Nòva Review, ottobre 2006 (or. 29 giugno 2006)]
  • Vogliamo i giochi di ruolo (lo dicono, in parte, anche i docenti)
    [”Videogames have ‘role’ in school“, BBC, 2 ottobre 2006]
  • I mondi virtuali fanno davvero bene?
    [Lisa Galarneau, “Are Virtual Worlds Good For the Soul?“, 5 ottobre 2006]
  • Videogames e lezione: un mix perfetto di esperienza e descrizione
    [John Bransford on Virtual Environments as ways to Reorganize Thinking about Research and Education, transcript del 2 ottobre 2006]
  • I videogames e la didattica, il parere di James Paul Gee
    [Louis Bedigian, Professor James Paul Gee shows the world the importance of video games, Pc Game Zone]

Molto interessante, a mio parere, la parte che tratta il rapporto tra giochi di ruolo, videogames e didattica. L’approccio di docenti e studenti a questa pratica e le esperienze e le riflessioni educative riportate.

Ascolta la quintq puntata.

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La scuola induce alla pirateria informatica

Riporto integralmente il testo di un articolo che ho trovato su LinuxHelp perchè ne condivido totalmente la filosofia.

La pirateria informatica nella Scuola

“La Riforma Moratti prevede l’utilizzo di strumenti informatici fin dalla scuola dell’infanzia, che vengono effettivamente impiegati almeno a partire dalla scuola primaria.

A causa degli alti interessi in gioco da parte dei venditori di computer e software applicativo, vengono spesso utilizzati programmi commerciali che determinando un alto costo di acquisto del software, necessità di istruire pratiche burocratiche per accedere a finanziamenti, periodica necessità di controllo della validità delle licenze, e spesso impossibilità nel fruire delle ultime versioni del software stesso per mancanza di fondi.

L’utilizzo del software commerciale determina inoltre un aspetto sociale molto negativo, inducendo lo studente alla pirateria informatica qualora voglia, giustamente, utilizzare a casa gli stessi strumenti software appresi a scuola.

Software liberi come TuxPaint e OpenOffice.org, uniti ad altri giochi didattici disponibili sia per piattaforma Linux sia per Windows, consentono di coprire tutte le esigenze della Scuola senza richiedere il pagamento di licenze e garantendo elevati standard qualitativi.

Per tali motivi ritengo che la Scuola debba liberarsi dalle pressioni dei venditori per focalizzare l’attenzioni solo ai fini didattici, iniziando effettivamente ad impiegare il Software Libero il quale consente ai docenti di non preoccuparsi del problema delle licenze, degli aggiornamenti a pagamento, della necessità di istruire pratiche burocratiche per l’acquisto, della legittimità delle copie dei lavori da distribuire a famiglie e studenti, ma di concentrarsi sulla didattica e sui traguardi cognitivi degli alunni. Un docente che utilizza il Software Libero è un DOCENTE LIBERO!”

Paolo Subiaco

Non solo la scuola induce alla pirateria informatica, ma forma futuri utenti di software proprietario…

Vedi anche: Petizione per l’uso del software libero nella Pubblica Amministrazione

Il software didattico di Ivana Sacchi

Ivana.it

I programmi didattici di Ivana Sacchi, una ex insegnante elementare, programmatrice e formatrice scolastica, sono il punto di partenza per chi si vuole avvicinare a questa pratica.

Nel suo sito si può trovare “software didattico liberamente scaricabile, destinato soprattutto agli alunni di scuola elementare”.

I programmi sono suddivisi per disciplina (Lingua, Matematica, Logica, Antropologia, Geografia, Inglese, Vari) e per caratteristiche particolari (Software utilizzabile con la tastiera HelpiKeys, Progetto Logos). Vi si trovano anche molti softwares di altri programmatori e collaboratori di Ivana.

Sono tutti liberamente scaricabili ed utilizzabili seguendo alcune semplici indicazioni (soprattutto se non si dispone di Windows Xp). Tuttavia, in considerazione della ricchissima offerta di materiali, è consigliabile acquistare il cd pronto all’uso che contiene tutti i programmi presenti nel sito in formato eseguibile, relativi a tutte le aree.

All’inserimento del disco nel computer ci troviamo davanti ad una interfaccia semplice e chiara, un menù che organizza i materiali per disciplina. Questo consente una navigazione più agevole al bambino utilizzatore e anche al docente che vuol proporlo a scuola.

Ivana offre altri contenuti didattici: il software per la costruzione di figure della geometria piana Declic; materiale operativo (schede); la sezione idee per… (materiali laboratoriali), contenuti accessibili per alunni in difficoltà e in lingua straniera (albanese e spagnolo).

Insomma un ventaglio ricco e variegato di offerte, spesso anche divertenti e affrontate con un approccio ludico. Ho usato e continuo ad usare il software della maestra Ivana con molta soddisfazione e lo consiglio ai colleghi e ai genitori che credono nell’informatica come strumento per l’integrazione e l’approfondimento delle materie scolastiche.

Una miniera inesauribile in continuo aggiornamento. Da non perdere.