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Riforma Gelmini: i contenuti del piano programmatico di razionalizzazione della scuola
Pubblicato da Maestro Alberto
Ieri il ministro Gelmini ha illustrato il suo piano programmatico di razionalizzazione della scuola alle parti sociali in Commissione Cultura.
Questi i contenuti (fonte Tuttoscuola):
– Aumentano le Sezioni primavera: 30 milioni di euro per il 2008-2009, 50 milioni nel 2009-2010. Il nuovo servizio educativo per bambini tra i due e i tre anni, attualmente a gestione regionale, viene confermato e implementato, prevedendo che nelle aree montane possano essere accolti piccoli gruppi di bambini di due-tre anni anche nelle scuole dell’infanzia. Il piano sarà di concerto con regioni e comuni.
– Docente unico nella primaria più l’insegnante di inglese. Oltre al docente unico per le classi di scuola primaria funzionanti 24 ore a settimana sarà presente anche l’insegnante di inglese.
– Tempo pieno: aumentato del 50%. Con il passaggio al maestro unico nella scuola primaria ci saranno più docenti per aumentare il tempo pieno del 50%. L’insegnante unico ha un carico obbligatorio di lezioni di 24 ore settimanali a fronte del carico orario di 27 o 30 ore settimanali attuali dei docenti del modulo.
– La differenza oraria tra 27/30 ore e 24 potrà essere reinvestita in attività di tempo pieno, da assegnare o allo stesso docente unico o ad altro docente.
– Estensione degli istituti comprensivi. Il piano intende privilegiare dove possibile il modello degli istituti comprensivi, quelli cioè che uniscono sotto un’unica istituzione scolastica (e sotto un’unica presidenza) scuole dell’infanzia, elementari e medie. Si ritiene che tali istituti, che oggi rappresentano già quasi la metà delle istituzioni scolastiche del I ciclo, favoriscano la continuità didattica e l’orientamento scolastico. Questa modalità organizzativa consentirà di produrre economie perché ogni istituto avrà un solo direttore scolastico e personale amministrativo minore.
– Riduzione delle ore di lezione dei tecnici e professionali. Da 36 a 32. Tutte gli studi internazionali indicano che la qualità non è legata al semplice numero di ore svolte a scuola. Bisogna aumentare la qualità non la quantità di ore. Nei Licei classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane passa da 33 a 30.
– Gli istituti tecnici e professionali passeranno a 32 ore settimanali (dalle attuali 36 in media) come già suggerito dalla commissione ministeriale nominata appositamente dall’ex ministro Fioroni. Il modello a 36 risultava eccessivo e non dava modo al ragazzo di sviluppare le nozioni apprese in classe.
– Riduzione degli attuali indirizzi di studio nella secondaria superiore. Oggi sono circa 900, includendo le sperimentazioni nazionali e autonome. Sono un numero sproporzionato alle esigenze formative e hanno prodotto inefficienza.
– Si interverrà soprattutto negli istituti tecnici e professionali eliminando le duplicazioni (esempio istituto tecnico commerciale e istituto professionale per il commercio; oppure istituto tecnico industriale per la meccanica e istituto professionale per la meccanica) che confondono l’utenza senza apportare valore aggiunto. Le duplicazioni di questo genere sono moltissime.
– Accorpamento di classi di concorso. Le classi di concorso con una comune matrice culturale e professionale verranno accorpate. Ad esempio oggi matematica e matematica applicata rappresentano classi di concorso diverse, creando talvolta difficoltà nell’efficiente gestione del personale. L’intento è quello di semplificare e aumentare la flessibilità nell’impiego dei docenti.
– Aumento dell’importanza delle materie di base. Estensione dell’inglese e della matematica nei licei classici
– Corsi di italiano per stranieri. Sarà possibile frequentare, per coloro i quali hanno difficoltà con la lingua italiana, corsi pomeridiani. Inoltre vengono previste ore anche di mattina per studenti stranieri.
– Non vengono toccati gli insegnanti di sostegno. Il personale docente che si occupa degli alunni diversamente abili viene confermato.
– Non si toccano le scuole di montagna. In Italia ci sono più di 10.000 classi con meno di 10 studenti. E’ indispensabile analizzare caso per caso i singoli istituti per verificare una razionalizzazione del sistema che eviti gli sprechi. Per questo è escluso che verranno chiuse le scuole di montagna e tutte quelle di rilevanza sociale.
– Tornano gli anticipi nella scuola dell’infanzia: il bambino potrà essere iscritto a 2 anni e mezzo. La riforma Moratti aveva introdotto anticipi di iscrizione anche nella scuola dell’infanzia oltre che nella scuola primaria. Anticipi partiti a fatica e abrogati dal governo Prodi con la finanziaria 2007. Ora il piano programmatico ne prevede il ripristino.
Il ministro non ha consegnato alcun documento scritto.
Roventi le reazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Gilda, Snals.
La prossima settimana è previsto un altro decisivo incontro.
Per quanto riguarda il maestro unico, voi siete favorevoli o contrari alla sua istituzione del nella scuola Primaria? Rispondete al sondaggio.
Speciale sulla scuola che inizia e su quella che verrà
Pubblicato da Maestro Alberto
Si è svolto ieri lo ScuolaD@y del Sole24 Ore, una vera e propria maratona durata l’intera giornata sulla scuola che inizia e su quella che verrà.
Si è parlato di Maestro Unico ma di tantissimi altri argomenti: dei problemi della scuola, dei suoi protagonisti, del caro libri, di bullismo, di tecnologie, del precariato, degli studenti, degli insegnati, degli stipendi, delle famiglie, dei sistemi educativi di altri paesi.
Sono intervenuti docenti, dirigenti, esperti e giornalisti, persone comuni.
Il momento clou è stato l’intervista al ministro Gelmini. E’ stato intervistato anche l’ex ministro Fioroni.
La pagina riassuntiva è ricca di risorse e include i video degli interventi.
Insomma una panoramica esaustiva, un dossier, una fotografia del momento importante che sta vivendo la scuola italiana.
Per quanto riguarda il Maestro Unico (unico vero bocciato dagli italiani anche dai sondaggi del Sole) si può ancora partecipare al sondaggio promosso da questo blog.
Riforma Gelmini: riduzione dell’orario scolastico e del personale docente
Pubblicato da Maestro Alberto
A quanto pare il taglio Gelmini-Tremonti è pronto nei minimi dettagli. Da oggi inizierà ad essere presentato in Commissione Cultura alle parti sociali per poi essere approvato da Camera e Senato. Sarà una settimana decisiva.
Questi i punti principali.
Scuola dell’Infanzia: da 40 ore con 2 insegnanti orario ridotto a 24 ore settimanali e maestra unica. Personale in ruolo in esubero utilizzato per eventuali prolungamenti pomeridiani.
Scuola Primaria: Maestro Unico per 24 ore settimanali. Prolungamenti pomeridiani fino a 27 o 30 ore su richiesta delle famiglie a condizione però che l’organico lo consenta.
Organico che sarà tuttavia stabilito sulla base delle 24 ore. Punto interrogativo sul destino del personale in ruolo in esubero. Idem sul tempo pieno.
Insegnate unico previsto per il momento solamente nelle prime tre classi delle elementari. Fonti sindacali parlano di un taglio di 50.000 cattedre in 5 anni.
Scuola Media Inferiore: riduzione dell’orario settimanale da 32 a 29 ore. Taglio di 10.300 insegnanti secondo le stesse fonti ministeriali. Non si capisce cosa accadrà al personale in esubero e come verrà realizzato il potenziamento annunciato dell’Italiano, della Matematica e dell’inglese.
Scuola Superiorie: 4 ore settimanali in meno. I tagli colpiranno soprattutto gli istituti tecnici e professionali, laboratori inclusi.
Per quanto riguarda la maestra Unica, voi siete favorevoli o contrari alla sua istituzione del nella scuola Primaria? Rispondete al sondaggio.
Oggi il ministro parteciperà allo ScuolaD@y, maratona online organizzata dal Sole 24 Ore sulle novità dell’anno scolastico che sta per iniziare e sulle scelte politiche in materia di scuola.
Via | Repubblica
Il Maestro Unico non sarà solo
Pubblicato da Maestro Alberto
A giudicare dalle numerose dichiarazioni rilasciate in varie circostanze a mezzo stampa dal ministro Gelmini, la figura del Maestro Unico non sarà la sola da operare in classe dal prossimo anno scolastico.
Il vero obiettivo del decreto 137, come si sa, è la riduzione delle ore di lezione. Dalle 27-28 ore attuali (spesso anche di più) si passerà a 24 ore settimanali.
C’è chi stima una una riduzione dell’istruzione di 132 ore all’anno, 660 circa nel quinquennio della scuola primaria.
Nella future classi ci sarà anche l’insegnante di religione (3 ore) e quello della lingua inglese (2 ore). Rimarranno così 19 ore di docenza all’insegnante prevalete.
Se egli insegnerà anche una delle due materie può salire a 21 o 22, se le insegnerà entrambe sarà davvero l’insegnante unico con 24 ore di lezione frontale.
In questo ultimo caso potrebbe essere accompagnato soltanto dal docente di sostegno.
In ogni caso avremo 4 ore di lezione in 6 giorni senza rientri pomeridiani o 5 ore scarse in 5 giorni.
Addio compresenza dunque, con tutte le conseguenze che ne deriveranno. E poi, che ne sarà delle 2 ore di programmazione obbligatoria settimanali?
Non parliamo poi di cosa aspetterà al personale in esubero.
Questo potrebbe essere lo scenario possibile. Tuttavia è il caso di attendere ulteriori delucidazioni in merito.
E voi, siete favorevoli o contrari all’istituzione del Maestro Unico nella scuola Primaria? Rispondi al sondaggio.
Intervista al ministro Gelmini: le sue ragioni sul maestro unico e sul tempo pieno
Pubblicato da Maestro Alberto
TuttoScuola propone un’interessantissima intervista al ministro Gelmini, dove spiega i suoi progetti e le sue ragioni sul maestro unico e sul tempo pieno.
La riporto integralmente.
Ministro Gelmini, la sua decisione di tornare al maestro unico ha alzato un polverone. I sindacati hanno annunciato una dura contestazione, qual è il suo commento?
“Si è fatta confusione su questo provvedimento. Io sono convinta della necessità di assicurare agli alunni della scuola primaria, a partire dai più piccoli, un punto di riferimento unitario e unificante, come può essere solo la figura di un insegnante unico, un maestro appunto. Il maestro”.
Qual è la motivazione pedagogica che è dietro a questa scelta?
“Un insegnante unico, o comunque prevalente, avrà maggiore attenzione per il bambino che apprende, saprà modulare e indirizzare la sua azione didattica tenendo conto delle diverse attitudini, interessi e capacità individuali. Sarà soprattutto un educatore, in grado di favorire la crescita integrale dell’alunno, aiutandolo a guardare e giudicare quel che lo circonda.
Daremo in questo modo maggiore sicurezza alle famiglie e restituiremo agli insegnanti un ruolo definito e autorevole, con responsabilità identificate e gratificanti. Ne risulterà semplificato il rapporto con le famiglie, che considero importantissimo. Siamo una comunità, il triangolo insegnanti, genitori e studenti va fatto funzionare armonicamente”.L’accusano di impoverire in questo modo il servizio finora offerto proprio nel settore della scuola che funziona meglio.
“Il servizio che riceveranno le famiglie non diminuirà, anzi. Accadrà esattamente il contrario: il servizio crescerà, e anche significativamente. Saranno offerte più scelte per le famiglie. Accanto agli attuali modelli a 27 e 30 ore settimanali, ci sarà infatti a disposizione quello a 24 ore, oltre ovviamente al tempo pieno, sul quale va fatto un discorso a parte. L’inglese, l’informatica, tutte le migliori esperienze saranno confermate. Sarà garantito quello standard che aveva consentito alla nostra scuola elementare di essere già, ben prima dell’introduzione del modulo nel 1990, ai vertici delle classifiche internazionali”.
Nostalgia del passato?
“Tutt’altro. E mi lasci sottolineare un altro aspetto che ha un’importanza fondamentale. Con questa norma, unita a quella sulla continuità didattica contenuta nel disegno di legge che ho presentato a inizio agosto, nessun alunno durante il ciclo di scuola primaria si troverà più di fronte sette, otto, addirittura nove insegnanti diversi, come troppo spesso è accaduto, con un danno evidente per le famiglie e per la crescita degli alunni, come recenti analisi – mi riferisco a quella della Banca d’Italia – hanno ampiamente dimostrato”.
Era necessario introdurre una modifica così importante per decreto?
“Ho voluto dare un segnale forte. Peraltro ho scelto di andare in questa direzione in modo graduale, cominciando dalle prime classi e a partire dal 2009-2010. Così non si determineranno scossoni e ci sarà tutto il tempo necessario per preparare la scuola, gli insegnanti e le famiglie a questa importante novità”.
Una parte dei posti che si liberano con il passaggio al maestro unico potrebbero essere reinvestiti per rafforzare il tempo pieno, un servizio apprezzato da molte famiglie e per il quale non sempre l’amministrazione è stata in grado di soddisfare la crescente domanda.
Tuttoscuola ha fatto una simulazione: utilizzando circa 8 mila cattedre delle oltre 20 mila che si potrebbero “risparmiare” con il passaggio delle classi a modulo a classi a 24 ore con il maestro unico, si potrebbe garantire un incremento del 50% del tempo pieno, portandolo dalla copertura attuale del 25% delle classi ad una del 37%. Che ne pensa?“Sono intenzionata a incrementare il tempo pieno, e questa simulazione sembra un obiettivo convincente che mi propongo di raggiungere. Le dirò di più. Il potenziamento del tempo pieno sarà il fiore all’occhiello di questa nuova offerta formativa. Verrà organizzato là dove finora non si è riusciti a soddisfare le richieste delle famiglie, e verrà esteso anche in molte aree del Sud dove sono mancate le condizioni per offrire questo servizio”.
Ci vogliono però mense, locali, servizi.
“Il mio auspicio è che gli enti locali sappiano approfittare di questa occasione, approntando le strutture e i servizi necessari. Da parte nostra ci metteremo il personale e le risorse.
Con queste e con le altre misure messe in cantiere intendiamo puntare sulla qualità, e mi fa piacere dirlo a “Tuttoscuola”, che alla qualità della scuola ha dedicato un ricco e serio Rapporto, di cui sarà importante valutare nel tempo le indicazioni che verranno dalle future edizioni”.
Al Maestro Unico sarà affiancato un insegnante di lingua straniera
Pubblicato da Maestro Alberto
“Al Maestro Unico sarà affiancato un insegnante di lingua straniera” lo ha affermato il ministro Maria Stella Gelmini in una breve intervista al TG1.
La Gelmini ha anche detto che l’insegnante unico risponde ad una precisa esigenza pedagogica perché i bambini piccoli hanno bisogno di una figura di riferimento.
Si è parlato anche di tempo pieno e il ministro ha garantito che sarà potenziato del 50%.
Nessuna domanda riguardo il personale, la perdita di posti di lavoro e il precariato.
L’anno scolastico inizia tra mille polemiche e tante incertezze per insegnanti e famiglie, proprio ciò di cui non c’era bisogno.
A quanto pare il maestro non sarà più unico, poiché gli sarà affiancato l’insegnate d’inglese e la maestra di religione.
Inoltre mi chiedo: quali sono gli illustri pedagogisti che hanno ispirato il disegno della Riforma Gelmini? Oltre alle motivazioni di carattere economico-finanziario, finora non ci è dato di sapere chi essi siano.
E voi, siete favorevoli o contrari all’istituzione del Maestro Unico nella scuola Primaria? Rispondi al sondaggio.