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Poesie e filastrocche per la Festa del Papà

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Ecco una rassegna di poesie e di filastrocche d’autore per la Festa del Papà:

Padre, Anche Se…

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso, egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
che la prima viola sull’opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell’ altra volta mi ricordo
che la sorella, mia piccola ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
(la caparbia avea fatto non so che)
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura, ti mancava il cuore:
che avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillante l’attiravi al petto
e con carezze dentro le tue braccia
avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo ch’era il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.

Camillo Sbarbaro

A mio padre

Se mi tornassi questa sera accanto
lungo la via dove scende l’ombra
azzurra già che sembra primavera,
per dirti quanto è buio il mondo e come
ai nostri sogni in libertà s’accenda
di speranze di poveri di cielo
io troverei un pianto da bambino
e gli occhi aperti di sorriso, neri
neri come le rondini del mare.
Mi basterebbe che tu fossi vivo,
un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.
Ora alla terra è un’ombra la memoria
della tua voce che diceva ai figli:
– Com’è bella notte e com’è buona
ad amarci così con l’aria in piena
fin dentro al sonno – Tu vedevi il mondo
nel plenilunio sporgere a quel cielo,
gli uomini incamminati verso l’alba.

Alfonso Gatto

Il pastrano

Un certo pastrano abitò lungo tempo in casa
era un pastrano di lana buona
un pettinato leggero
un pastrano di molte fatture
vissuto e rivoltato mille volte
era il disegno del nostro babbo
la sua sagoma ora assorta ed ora felice.
Appeso a un cappio o al portabiti
assumeva un’aria sconfitta:
traverso quell’antico pastrano
ho conosciuto i segreti di mio padre
vivendoli così, nell’ombra.

Alda Merini

Ricordo del padre

Sempre che un giardino m’accolga
io ti riveggo, Padre, fra aiuole,
lievi le mani su corolle e foglie,
vivo riveggo carezzare tralci,
allevi rose e labili campanule,
silenzioso ti smemorano i giacinti,
stai fra colori e caldi aromi, Padre,
solitario trovando, ivi soltanto,
pago e perfetto senso all’esser tuo.

Sibilla Aleramo

Papà, radice e luce, portami ancora per mano

Papà, radice e luce, portami ancora per mano
nell’ottobre dorato del primo giorno di scuola.
Le rondini partivano, strillavano:
fra cinquant’anni ci ricorderai.

Maria Luisa Spaziani

Al padre

Dove sull’acque viola
era Messina, tra fili spezzati
e macerie tu vai lungo binari
e scambi col tuo berretto di gallo
isolano. Il terremoto ribolle
da due giorni, è dicembre d’uragani
e mare avvelenato. Le nostre notti cadono
nei carri merci e noi bestiame infantile
contiamo sogni polverosi con i morti
sfondati dai ferri, mordendo mandorle
e mele dissecate a ghirlanda. La scienza
del dolore mise verità e lame
nei giochi dei bassopiani di malaria
gialla e terzana gonfia di fango.
La tua pazienza
triste, delicata, ci rubò la paura,
fu lezione di giorni uniti alla morte
tradita, al vilipendio dei ladroni
presi fra i rottami e giustiziati al buio
dalla fucileria degli sbarchi, un conto
di numeri bassi che tornava esatto
concentrico, un bilancio di vita futura.
Il tuo berretto di sole andava su e giù
nel poco spazio che sempre ti hanno dato.
Anche a me misurarono ogni cosa,
e ho portato il tuo nome
un po’ più in là dell’odio e dell’invidia.
Quel rosso del tuo capo era una mitria,
una corona con le ali d’aquila.
E ora nell’aquila dei tuoi novant’anni
ho voluto parlare con te, coi tuoi segnali
di partenza colorati dalla lanterna
notturna, e qui da una ruota
imperfetta del mondo,
su una piena di muri serrati,
lontano dai gelsomini d’Arabia
dove ancora tu sei, per dirti
ciò che non potevo un tempo – difficile affinità
di pensieri – per dirti, e non ci ascoltano solo
cicale del biviere, agavi lentischi,
come il campiere dice al suo padrone:
‘Baciamu li mani’. Questo, non altro.
Oscuramente forte è la vita.

Salvatore Quasimodo

A mio padre

L’uomo che torna solo
A tarda sera dalla vigna
Scuote le rape nella vasca
Sbuca dal viottolo con la paglia
Macchiata di verderame.
L’uomo che porta così fresco
Terriccio sulle scarpe, odore
Di fresca sera nei vestiti
Si ferma a una fonte, parla
Con un ortolano che sradica i finocchi.
È un uomo, un piccolo uomo
Ch’io guardo di lontano.
È un punto vivo all’orizzonte.
Forse la sua pupilla
Si accende questa sera
Accanto alla peschiera
Dove si asciuga la fronte.
Leonardo Sinisgalli
Al babbo lontano
Caro uccellino che volando vai,
il babbo mio di certo tu vedrai.
Digli che è tanto buono il suo bambino,
e che spesso gli manda un bel bacino.
Digli che gli vuol bene e che lo aspetta!
Vola, uccellino, vola vola in fretta!

A. Cuman Pertile

Il Principe

Arriva un Principe
con un cavallo bianco:
viene da lontano
e sembra molto stanco.
Al posto della spada
c’è l’ombrello
e c’è il cappotto
al posto del mantello;
però a guardarci bene
il cavallo non ce l’ha,
io gli corro incontro
e gli dico: “Ciao papà!”.

Marco Moschini

Caro papà

Caro papà, nel giorno della tua festa
voglio dirti cos’ho nella testa,
cosa c’è nel mio cuore
quando mi guardi con amore.
Ogni giorno mi abbracci e mi proteggi,
con premura mi aiuti e mi festeggi,
sei paziente, dolce e generoso,
mi fai sentire forte e coraggioso.
Quando ero piccolo mi facevi volare,
oggi le paure mi fai superare.
Insieme a te mi sento sicuro,
caro papà, tu sei il mio tesoro!
Ti voglio bene, tienilo a mente:
stringimi al cuore, coccolami teneramente!

Anna Costanzo

Grazie Papà

Da te, papà, ricevo tanto.
A te, papà, io voglio bene.
Dite, papà, io vado fiero.
A te, papà, io dico grazie.

Grazie papà, per il bene che mi vuoi.
Grazie papà, per i doni che mi fai.

Con te, papà, non ho paura.
Con te, papà. mi sento forte.
Con te, papà, mi trovo bene.
A te, papà, io dico grazie.

Grazie papà, per la gioia che mi dai.
Grazie papà, per quello che tu sei.

B. Bartolini

O Papà

Oh, papà, su dammi la mano,
grande e forte mi sento con te!
Tu mi guardi
e mi dici piano:
son felice se tu sei con me!
Se mi porti sulle tue spalle
io mi sento un capo tribù…
se mi tieni stretto al tuo cuore,
il mio amico più caro sei tu!
Oh, papà! Per strada la gente
ci sorride e ci guarda, perché,
pensa che tu sei il mio gigante,
ma io sono il tuo piccolo re.

Edizioni Tresei Scuola

Lavoretti per la festa del Papà: il modo più semplice per fare un biglietto camicia cravatta di carta

Se volete realizzare un lavoretto facile ma di sicuro impatto per la festa del Papà ecco come creare un biglietto camicia-cravatta di carta.

Basta seguire la procedura illustrata nell’immagine sotto:

Occorrente:

  • un cartoncino colorato formato A4
  • forbici e righello
  • colla
  • decorazioni: bottoni, ritagli di carta, glitter, ecc.

Il cartoncino va semplicemente ripiegato in due, ritagliato e ripiegato di nuovo dalla parte anteriore  per ottenere il colletto della camicia.  

La cravatta può essere fatta con un altro pezzo di carta come nelle foto o seguendo la procedura per realizzare una cravatta origami 3D.

Si tratta di un biglietto unico, di cui possiamo scegliere i colori e i materiali per personalizzarlo al massimo e, ovviamente, da completare con una dedica personale.

Una valida idea per un bel regalo per il papà da fare a scuola con le maestre o a casa in famiglia.

 

DIY, lavoretti fai da te: un porta penne fatto con pasta di sale e conchiglie

Della serie DIY (do it yourself), ecco un semplice lavoretto fai da te: un porta penne fatto con con pasta di sale e conchiglie.

Occorrente:

  • pasta di sale
  • un barattolo di latta o di plastica cilindrico
  • conchiglie

La procedura è davvero molto facile, basta stendere la pasta di sale come quando si fa la sfoglia con un mattarello (è sufficiente uno stick di colla), attaccarla al barattolo,  decorare con le conchiglie fino a riempire la superficie e lasciare essiccare.

Per fare la pasta di sale basta amalgamare 100 g di farina, 50 g di sale fino e circa 50 ml di acqua. Volendo la si può anche colorare con qualche goccia di colori acrilici.

Perfetto per l’arredo dell’aula scolastica o per la casa e soprattutto a costo zero!

Lavoretti per la Festa del Papà: un biglietto a forma di giacca con cravatta origami 3D


Se siete alla ricerca di lavoretti simpatici per la Festa del Festa del Papà date un occhiata a questi due video tutorial, forse un po’ lunghi ma molto esaustivi, dove si può estrapolare facilmente tutti i passaggi per realizzare un biglietto a forma di giacca con cravatta origami 3D.

Il biglietto può contenere all’interno della camicia una poesia e all’interno del taschino della giacca un piccolo messaggio di auguri.

E’ piuttosto semplice da realizzare e può essere semplicemente personalizzato, basta un po’ di carta, di colori, nastro adesivo e colla.

Ottimo per un pensiero per il babbo da fare a scuola con le maestre o a casa in famiglia.

Per realizzare la cravatta segui questo semplice tutorial.

Lavoretti per la Festa del Papà: come realizzare facilmente una cravatta origami 3D di carta

Ecco un rapido procedimento, passaggio per passaggio, su come realizzare facilmente una cravatta origami 3D di carta.

E’ necessario soltanto un foglio di carta quadrato e seguire le istruzioni dell’immagine sopra (cliccaci sopra per ingrandire).

Si tratta di una attività ideale per creare lavoretti per la Festa del Festa del Papà e in particolare per addobbare un biglietto a forma di giacca con cravatta tridimensionale.

Ideale per un pensiero da fare a scuola con le maestre o a casa in famiglia.

DIY, lavoretti fai da te: un porta penne fatto con i pennarelli consumati

Della serie DIY (do it yourself, fallo da te), ecco un bel lavoretto fai da te: un porta penne fatto con i pennarelli consumati da riciclare invece che buttare via.

Occorrente:

  • pennarelli colorati
  • un barattolo di latta o di plastica cilindrico
  • colla a caldo

 

La procedura è davvero molto semplice, basta incollare i pennarelli con la colla a caldo al barattolo alternandoli uno in un senso e un in un altro fino a riempire la superficie.

Ottimo per l’arredo scolastico o per la cameretta dei vostri bambini e soprattutto a costo zero!