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Barbie Girls: le bambole nell’era di Internet

Barbie Girls è un sito dove le moderne adolescenti possono continuare a giocare con la superfamosa bambola bionda (se non indossa la parrucca… ).

Si possono trovare amiche e mettersi in contatto con loro via chat (anche se immagino s’incontrearanno soprattutto conoscenze di lingua inglese).

S tratta dunque di una rete sociale, una sorta di mondo virtuale in cui le bambine (magari sotto la supervisione di un adulto) possono creare un proprio personaggio, divertirsi a vestirlo e a creargli uno stile personale a loro misura.

Una proposta ben fatta, in concorrenza con il più famoso e completo Stardoll.

Limite d’età richiesto: non più di 13 anni…

Se si vuole un giochino meno impegnativo per vestire la Barbie online si può provare qui.

Twinoo: un gioco per valutare la tua intelligenza

Twino è un gioco online capace di causare assuefazione, talmente è intrigante.

Il gioco, consente di valutare quale emisfero del cervello è più rapida a ragionare.

Twinoo è diviso in due zone, una di destra e un’altra di sinistra. Nella prima si deve stabilire tra 3 soluzioni date il colore risultante da altri due. Per esempio cosa genera il rosso con il giallo.

Nella seconda si deve effettuare rapidamente un semplice calcolo matematico e sceglire ugualmente tra 3 risultati dati.

Un timer scorre inesorabilmente e, se non s’indovinano le due soluzioni in tempo utile, dopo tre errori il gioco finisce.

Io ho continuato a riprovare molto a lungo e ho scoperto che funziona meglio la zona “matematica” del mio cervello, la sinistra.

Si può consultare una mortificante classifica con i punteggi migliori e scoprire che in rete circolano autentici geni…

Offerto da Tetris1d

Stardoll: una vita da bambole, una vita da sogno!

Devo ammettere che quando Stardoll si è presentato al pubblico, l’ho un po’ snobbato, pensando che fosse un servizio troppo faceto e poco utile.

In meno di un anno Stardoll ha raggiunto un successo strepitoso: quasi 7 milioni di utenti e ogni giorno mezzo milione di adolescenti dai 7 i 17 anni accedono alla comunità.

In Stardoll ragazzini e soprattutto ragazzine costruiscono, animano e fanno agire un loro avatar, un sosia sotto forma di bambola. Adulti, genitori ed insegnanti, vigilano (o dovrebbero) su tali attività.

E’ un colorato e divertente mondo immaginario, alternativo e virtuale, dove si può fare shopping, vestirsi alla moda, concorrere con le altre ragazze per diventare cover girl, inserire le sosia in scenari diversi, interagire con ospiti, amici ed amiche.

Un po’ The Sims, un po’ Barbie, bambini ed adolescenti possono dare libero sfogo alla loro fantasia, costruendosi un alter ego virtuale.

Ricchissimo il campionario delle celebrità rappresentate in Stardoll, anch’esse virtuali, con le quali possono essere fatte gran parte delle stesse cose che si fanno con il proprio avatar, in una totale forma d’identificazione ludica e coinvolgente.

I personaggi creati, alter ego personali e famosi, possono essere salvati in un album, stampati, condivisi con un’amica.

Se pensiamo al successo fenomenale di Second Life, al gusto che anche gli adulti hanno di vivere un’altra identità, realizzando attività diverse da quelle del mondo fisico e che spesso nella realtà rimangono solo un frustrante sogno irrealizzabile, si può facilmente capire l’approccio adolescenziale a Stardoll.

Del resto anche Second Life ha una sua area under 18 e promuove proficuamente il suo aspetto educativo, legato all’apprendimento a distanza, al lavoro di gruppo via internet, alla simulazione di attività autentiche, allo studio dei nuovi media e alla formazione aziendale.

Con un clic si ha la possibilità di intrecciare la vita di tutti i giorni con una vita parallela, in una parola di si può “giocare” e vivere un’esperienza a cui nessun bambino o adolescente intende rinunciare (e anche molti adulti… fortunatamente!).

Proprio vero: non esistono più le bambole di una volta…

EduPodcast: le ultime puntate online di Web Docet

Segnalo volentieri le ultime puntate di Web Docet, rassegna stampa e web su scuola, formazione e nuove tecnologie.

Web Docet, distribuito in modalità podcast, si occupa di come quotidiani, web e blogosfera raccontano la scuola che cambia, con una attenzione speciale al ruolo giocato dalle nuove tecnologie.

Gli ultimi 4 appuntamenti da non perdere:

  • User generated school? Meglio del male oscuro, n° 28;
  • Retorica, pessimismo e speranze: la scuola si racconta, n° 27;
  • La scuola è mobile. Cellulari, divieti e (possibili) sperimentazioni, n° 26;
  • Connettività e creatività contro il digital divide scolastico , n° 25.

Web Docet è curata dal professor Antonio Sofi, persona che ho avuto il piacere di incontrare personalmente al MarCamp di Ancona e che ringrazio per l’interesse che dedica al mio lavoro citando spesso i miei post.

Consiglio a tutti gli insegnanti e a chiunque è interessato al mondo della scuola di ascoltare i podscat, non solo per i contenuti sempre freschi ed interessanti, ma anche perchè sono un modo immediato e intelligente per mantenersi informati.

EduPodcast: “Conversazione e meritocrazia (e un po’ di serendipity)” e “Altro che monologo, la scuola 2.0 è conversazione”

E’ online il 23° appuntamento della podcast rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo “Altro che monologo, la scuola 2.0 è conversazione”.

Gli argomenti trattati: il problema del copyright a scuola; bullismo; l’approccio (sonnolento) degli studenti alle tecnologie del web 2.0; problema della scarsità e dell’obsolescenza delle infrastrutture tecnologiche a scuola; Wikipedia.

Ascolta la puntata.

Link diretto alla pagina.

Molto interessante anche l’approfondimento dedicato alla scuola e al web 2.0: “Altro che monologo, la scuola 2.0 è conversazione“. (Link diretto alla pagina.)

Web Docet: “Il bicchiere mezzo pieno della didattica digitale”

E’ on line il ventiduesimo appuntamento della podcast rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo “Il bicchiere mezzo pieno della didattica digitale”.

Bella puntata (non solo per la citazione di un mio post), ma per gli argomenti trattati: insegnanti, scandali e bullismo; l’approccio (sonnolento) degli studenti alle tecnologie del web 2.0; valutazione; didattica delle lingue con gli sms; il rapporto dei bambini con il web.

Ascolta la puntata.

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