Scuola in ospedale

“La scuola in ospedale come laboratorio per le innovazioni nella didattica e nell’organizzazione” è il nome del progetto ministeriale rivolto agli alunni ricoverati in ospedale o in regime di day-hospital.

L’iniziativa, che ha ottenuto finanziamenti per l’anno in corso, mira a “superare il senso d’isolamento e di separatezza che a volte provano i soggetti coinvolti nel processo educativo nella scuola in ospedale” e a garantire i diritti fondamentalli allo studio e alla salute.

Il ministero ha dedicato un’intera area del suo sito dove si possono reperire tutte le informazioni. L’Invalsi cura la piattaforma on line per l’attuazione del progetto.

Links: Istruzione, Invalsi.

Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole statali e non statali

Il Ministero ha pubblicato i dati sugli alunni con cittadinanza non italiana nelle Scuole statali e non statali in un opuscoletto. Nella presentazione si legge:

La presenza di alunni stranieri è un dato strutturale del nostro sistema scolastico, e in progressivo aumento: sono circa 430.000 gli allievi con cittadinanza non italiana nell’anno scolastico 2005/2006, con un’incidenza di quasi il 5% rispetto alla popolazione scolastica complessiva. La situazione che emerge da questa nuova indagine nazionale, che sarà pubblicata integralmente nelle prossime settimane, è, tuttavia, molto disomogenea e differenziata sul territorio nazionale: la presenza di studenti stranieri è molto più elevata nelle aree del Centro e del Nord del Paese, ed investe non solo le grandi città ma anche i piccoli centri.

Il cambiamento per la scuola italiana è stato rapidissimo: nel triennio 2003-2005 l’incremento è stato mediamente di 60/70 mila unità all’anno, e porterà, presumibilmente, nell’anno scolastico che sta per iniziare, il totale degli alunni stranieri vicino alle 500 mila unità.

I dati a disposizione ci segnalano, inoltre, una crescita della presenza di studenti stranieri nella scuola secondaria superiore, con una marcata tendenza verso gli istituti tecnici e professionali: saranno 100 mila il prossimo anno, di cui circa 80 mila iscritti negli istituti tecnici e professionali.

I dati e, soprattutto, le esperienze e le preoccupazioni che arrivano dalle istituzioni scolastiche evidenziano situazioni di forte concentrazione in singole scuole e territori. È dunque necessario un grande impegno per promuovere forme efficaci e diffuse di accoglienza e integrazione, in cui deve avere particolare rilevanza l’apprendimento della lingua italiana come lingua seconda per gli alunni stranieri, per i loro genitori e per gli adulti immigrati in generale.

La formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici deve tendere a valorizzare il patrimonio ricco e variegato di esperienze, progetti didattici, strumenti di lavoro costruiti e verificati sul campo dalla scuola dell’autonomia, con il concorso di Comuni, Province, Regioni, Università, Associazioni degli immigrati e del volontariato. La società della globalizzazione e la molteplicità delle culture, l’intensità e la rapidità degli scambi e delle informazioni che caratterizzano il nostro tempo rappresentano una sfida per le istituzioni educative. Una sfida difficile e tuttavia vitale che ha bisogno di una scuola che sappia esprimere le sue potenzà. Una scuola ponte tra le differenze e una scuola laboratorio di coesione sociale, di dialogo e di pace.

Riporto i dati più importanti, il primo è relativo all’a.s. 2004-05, il secondo (in grassetto) all’a.s. 2005-06.

  • gli alunni con cittadinanza non italiana: 361.576 424.683
  • l’incremento percentuale rispetto all’anno precedente: +27,9% +17,5%
  • l’incremento percentuale rispetto all’anno precedente nella scuola secondaria di II grado: + 32,6% + 38,2%
  • l’incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana sul totale degli alunni: 4,2% 4,8%
  • le scuole con l’incidenza più elevata primarie: 5,4% 6,0%
  • l’area del paese con l’incidenza più elevata: Nord Est 7,4% 8,4%
  • la regione con l’incidenza più elevata: Emilia Romagna 8,4% 9,5%
  • la provincia con l’incidenza più elevata: Mantova 10,9% 11,9%
  • il comune capoluogo con l’incidenza più elevata: Milano 11,6% 12,7%
  • la percentuale di scuole con presenza di alunni con cittadinanza non italiana: 60,7% 64,5%
  • il numero di cittadinanze straniere rappresentate (su 194 cittadinanze straniere esistenti): 186 191
  • il Paese di provenienza più rappresentato (con % sul totale degli stranieri): Albania 16,7% 16,3%
  • il Paese di provenienza con la maggiore crescita di alunni rispetto all’anno precedente: Romania + 14.068 (+ 50,9%) + 11.126 (+ 26,7%)

Scarica l’intero opuscolo in pdf, che contiene numerosi altri grafici e tabelle particolareggiate.

Inaugurazione ufficiale del nuovo anno scolastico tra spettacolo e grandi temi sociali

”Investire nella scuola è una priorità per un paese democratico e moderno impegnato in Europa e aperto al mondo”. Questa l’esortazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha risuonato nel cortile d’onore del Quirinale, dove si è celebrata l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno scolastico, alla presenza del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni e una rappresentanza di alunni da ogni parte d’Italia.

Rivolgendosi agli studenti italiani e ai loro compagni di scuola immigrati li ha incitati “a vivere insieme in uno spirito di tolleranza e di libertà nel rispetto di valori e regole condivisi”. “L’Europa – ha detto Napolitano – ci chiede di accrescere l’efficienza dei sistemi scolastici con l’obiettivo di ridurre le diseguaglianze e di elevare la competitività della nostra economia. Certo non basta la scuola per contrastare le diseguaglianze di origine familiare e territoriale, ma la scuola è il primo luogo dove le si possono combattere”.

«Studiare a volte è faticoso ma apre molte porte ed è importante per il vostro futuro» e lo è, soprattutto, per quelli «con i quali la sorte è stata più avara: se non avete avuto la fortuna di nascere in una famiglia particolarmente ricca di mezzi o di cultura, la scuola può darvi una buona mano a recuperare».

Un altro saggio consiglio è quello di «pensare allo studio come a un dono molto importante a se stessi, che nessuno potrà mai portare via». Lo studio va affrontato con passione e con l’ambizione di «puntare in alto, che non significa necessariamente volere essere ricchi e famosi, ma realizzare nella vita qualcosa che ci renda soddisfatti di noi e utili agli altri». Infine il Presidente ha ricordato che quel che si impara a scuola è un insieme di strumenti che aiutano a raggiungere meglio i propri obiettivi nella vita.

Il discorso si è concluso con un momento toccante:l’incontro con la madre di Noelia Palacio Crus, una ragazza honduregna che non ha esitato a sacrificare la propria vita muorendo annegata per salvare la bambina italiana che le era stata affidata, alla cui memoria è stata conferita la Medaglia d’oro al Merito Civile.

Insomma, molti i temi sociali toccati durante la cerimonia: la tolleranza, la cultura dell’accoglienza, la pace, la fiducia nella scienza, il culto della memoria storica.

La festa è stata trasmessa in diretta da Rai 1 ed è stata presentata da Fabrizio Frizzi. Molti gli ospiti importanti: Maria Falcone (sorella del magistrato Giovanni), attori come Stefania Sandrelli e Giuseppe Fiorello a cui è stato affidato il compito di alimentare la memoria delle vittime della mafia, cantanti come Claudio Baglioni e gli Zero Assoluto, sportivi come Massimiliano Rosolino, Alessio Boggiatto e la squadra di nuoto europea, i campioni del calcio Angelo Peruzzi, Simone Perrotta e Massimo Oddo.

Ci sono stati intermezzi di spettacolo con esibizioni canore, balletti, recitazione di poesie. La serata si è conclusa con uno spezzone di un recital allestito grazie al programma di recupero in atto nel carcere minorile di Nisida.

La cerimonia era stata aperta dal saluto del ministro Fioroni, che si è ispirato al famoso romanzo Il Signore degli Anelli per descrivere il ruolo della scuola come “Terra di mezzo fra la famiglia, l’ambiente di appartenza, e la società, i diritti e doveri di un mondo più grande”.

Il discorso ufficiale del Presidente Napolitano.

Il saluto del ministro Fioroni.

Un dvd per le scuole con la storia del ‘900

Il ministro Fioroni proporrà alle Regioni un dvd per le scuole con la storia del ‘900 da realizzarsi con i filmati dell’Istituto Luce.

“L’idea – ha spiegato il ministro in un dibattito organizzato da Azione Giovani – mi e’ venuta passando un paio di pomeriggi all’Istituto Luce, che possiede tantissimi filmati sulla nostra storia del secolo scorso. E si potrebbe realizzare utilizzando, per ogni provincia, i filmati che la riguardano, in modo da poter ricostruire la storia a livello locale”.

Fonte: Ansa

Nel dibattito il ministro ha manifestato l’intenzione di ripristinare gli Ispettori Scolastici per verificare l’autonomia e per valutare come funzionano gli Istituti Scolastici.

Il sito del Ministero della Pubblica Istruzione cambia finalmente veste grafica

Restyling della struttura e della veste grafica del sito ufficiale del ministero di Viale Trastevere: era ora!

Innanzitutto cambia il nome, non più istruzione.it, ma pubblica.istruzione.it, e questa è già una decisa inversione di rotta e di orientamenti politici. Non più la condivisione del portale con l’Università e la Ricerca (il vecchio Miur), ma spazio dedicato solamente alla Pubblica Istruzione.

Portale per l’autonomia e l’innovazione, è il messaggio della testata che indica ancora una volta molto bene la direzione verso cui si stanno orientando le politiche scolastiche del neo-ministro Fioroni: il coinvolgimento nel processo di rinnovamento della scuola di Regioni, Enti locali e Autonomie scolastiche.

Le aree sono chiaramente suddivise, anche mediante l’uso di colori diversi, tra STUDENTI, FAMIGLIE, PERSONALE SCUOLA, AMMINISTRAZIONE. Nelle due barre laterali si trovano i riquadri con i servizi offerti e gli spazi informativi: il menù principale a sinistra, con aree temaniche, novità, normativa, sala stampa, il ministero, pubblicazioni, eventi e progetti, urp e, a destra, posta elettronica, newslwtter, in agenda, link utili,uffici scolastici regionali, archivio, che rappresentano di fatto l’area di snodo virtuale del sito.

Spiccano alcuni bottoncini (indire, invalsi, rai educational, ecc.) tra cui in bell’evidenza quello del ministro con tanto di foto.

Il corpo centrale contiene tre fasce ben strutturate: in alto lo spazio informativo con la rubrica “in primo piano”, sotto di nuovo le aree studenti, famiglie, personale della scuola e, più sotto, l’area amministrativa e lo spazio dedicato alle scuole con tanto di ingresso riservato. A breve sarà disponibile anche uno spazio dedicato alle Scuole con un’esperienza da raccontare chiamato “cento esperienze”.

Mi pare evidente l’apertura all’utenza del nuovo portale, siano studenti, genitori o insegnanti. L’aspetto del sito è sicuramente più gradevole, improntato all’accessibilità e ad una navigazione più amichevole. Del resto è proprio questo l’intento desiderato, quando si legge che l’adozione di un linguaggio più chiaro e semplice e la rivisitazione dei contenuti del portale sono finalizzati a migliorare il rapporto con questi interlocutori -appunto studenti, famiglie insegnanti e ata- e privilegiano un approccio immediato e trasparente per gli studenti e le loro famiglie, funzionale per il personale della scuola e dell’amministrazione.

Sicuramente c’è più di una strizzatina d’occhio allo stile ormai tanto in voga del web2.0 (operazione fatta recentemente anche da altri famosi portali, come per esempio quello di repubblica.it).

In primo piano la pagina di aiuto, come navigare, che pubblicizza anche l’opera stessa di rinnovamento effettuata.

L’operazione era necessaria ed auspicata e quindi da accogliere con favore. La promessa è che l’adeguamento di tutte le pagine al nuovo stile e l’aggiornamento dei contenuti proseguirà ancora per i prossimi mesi.

Cosa che, da duplice utente scolastico (insegnante e genitore), attendo con partecipazione ed interesse.

Una nonna di 73 anni si iscrive alla terza elementare

“Voglio essere autosufficiente e saper leggere e scrivere. Non è una scelta di cui vergognarsi”. Questa è la dichiarazione della intraprendente signora Filomena di Salerno.

Alcune considerazioni. Quale bambino di otto anni sarà disposto ad averla come compagna di banco? Gli insegnanti come si comporteranno?
Sicuramente ci sarà un po’ d’imbarazzo, ma il diritto allo studio non si può negare a nessuno. In bocca al lupo!

Leggi tutto l’articolo su Repubblica.

Aggiornamento (18-09):

Troppo vecchia per sedere in un banco delle elementari. Il regolamento non lo permette. Il sogno di Filomena, la settantatreenne di Laviano in provincia di Salerno che intendeva frequentare la classe terza della scuola primaria per recuperare il tempo perduto, è stato infranto da una telefonata: all’altro capo la dirigente scolastica, dopo aver sottolineato la sua disponibilità ad accoglierla nella scuola, le ha comunicato che ordini superiori glielo hanno impedito. A Filomena resta adesso una sola possibilità: frequentare i corsi per adulti che si tengono ad Eboli.
Non è così facile, dice la donna: «Eboli è lontana per me. Prima nei paesi esistevano i corsi serali, ora non ce n’è traccia; invece di andare avanti, andiamo indietro». La vicenda della signora Filomena (raccontata dal quotidiano La Città di Salerno) ha commosso un po’ tutti, ma resta un sogno. Anche la dirigente scolastica appare amareggiata: «Volevo accoglierla con una grande festa ­­ ma la normativa impone che la scuola dell’obbligo venga frequentata da soli fanciulli».

Fonte: Il Giornale, La scuola boccia la nonna che vuole finire le elementari