Archivio per la categoria 'Informatica'
Il software didattico di Ivana Sacchi
Pubblicato da Maestro Alberto
I programmi didattici di Ivana Sacchi, una ex insegnante elementare, programmatrice e formatrice scolastica, sono il punto di partenza per chi si vuole avvicinare a questa pratica.
Nel suo sito si può trovare “software didattico liberamente scaricabile, destinato soprattutto agli alunni di scuola elementare”.
I programmi sono suddivisi per disciplina (Lingua, Matematica, Logica, Antropologia, Geografia, Inglese, Vari) e per caratteristiche particolari (Software utilizzabile con la tastiera HelpiKeys, Progetto Logos). Vi si trovano anche molti softwares di altri programmatori e collaboratori di Ivana.
Sono tutti liberamente scaricabili ed utilizzabili seguendo alcune semplici indicazioni (soprattutto se non si dispone di Windows Xp). Tuttavia, in considerazione della ricchissima offerta di materiali, è consigliabile acquistare il cd pronto all’uso che contiene tutti i programmi presenti nel sito in formato eseguibile, relativi a tutte le aree.
All’inserimento del disco nel computer ci troviamo davanti ad una interfaccia semplice e chiara, un menù che organizza i materiali per disciplina. Questo consente una navigazione più agevole al bambino utilizzatore e anche al docente che vuol proporlo a scuola.
Ivana offre altri contenuti didattici: il software per la costruzione di figure della geometria piana Declic; materiale operativo (schede); la sezione idee per… (materiali laboratoriali), contenuti accessibili per alunni in difficoltà e in lingua straniera (albanese e spagnolo).
Insomma un ventaglio ricco e variegato di offerte, spesso anche divertenti e affrontate con un approccio ludico. Ho usato e continuo ad usare il software della maestra Ivana con molta soddisfazione e lo consiglio ai colleghi e ai genitori che credono nell’informatica come strumento per l’integrazione e l’approfondimento delle materie scolastiche.
Una miniera inesauribile in continuo aggiornamento. Da non perdere.
Perché non esistono siti educativi come questo in italiano?
Pubblicato da Maestro Alberto
Forse sarebbe più giusto chiedersi: perché non esistono siti come questo dedicati al software didattico in Italia?
National Library of Virtual Manipulative, infatti, non solo è un ottimo sito di software didattico on line per bambini e ragazzi dai 2 ai 12 anni, ma è soprattutto un servizio offerto da una delle più prestigiose università americane, la Utah State University, finanziato da un ente scientifico nazionale, la National Science Foundation, con l’obiettivo di sviluppare una biblioteca di oggetti virtuali interattivi, accessibili via web, per contribuire all’insegnamento della matematica ai bambini fino ai 12 anni. Il tutto fa parte di un ulteriore programma educativo più ampio, chiamato eNLVM, che include unità didattiche d’isegnamento per docenti e lezioni pubblicate da insegnanti per i loro colleghi.
E’ come se in Italia un progetto simile partisse per esempio dall’Università di Firenze, Roma o Napoli e, con la benedizione e il finaziamento del Ministero o dell’Accademia delle Scienze, si occupasse di fornire oggetti di studio e di apprendimento della matematica ai bambini della scuola dell’infanzia, di quella elementare e media e, naturalmente, anche il supporto agli insegnanti.
Qualcosa di simile può forse esistere nei pensieri di qualche illuminato cattedratico, ma sicuramente, allo stato delle cose, è impossibile immaginare che possa mai essere realizzato. Anzi, spesso e volentieri, per le nuove tecnologie gli insegnanti sono del tutto abbandonati alla loro buona iniziativa personale o formati attraverso qualche omologato corso di aggiornamento.
Gli sviluppatori del software didattico in Italia nella maggior parte dei casi sono valenti insegnanti, o comunque gruppi di persone che vivono quotidianamente nel mondo della scuola. Per questo motivo dedicherò loro (perlomeno ai più interessanti), durante questo anno scolastico, una serie di articoli illustrativi e promozionali. Del resto i loro siti sono presenti nei links di Maestro Alberto da sempre.
Dal momento che il linguaggio della matematica è universale, a prescindere dalle barriere linguistiche, vi consiglio caldamente di intraprendere il viaggio in National Library of Virtual Manipulative, perché è come essere condotti da un bravo maestro virtuale, capace di coinvolgere i bambini nello studio della matematica anche attraverso un approccio ludico e stimolante.
La ricchissima biblioteca dei softwares può anche essere utilizzata liberamente dagli insegnanti che desiderano arricchire le proprie lezioni di classe.
Al via il computer da 100 dollari
Pubblicato da Maestro Alberto
Il progetto sotenuto da Nicholas Negroponte, di cui ho parlato diffusamente nel mio precedente articolo Analfabetismo Informatico, è arrivato alla sua fase operativa.
L’ambizioso progetto mira a facilitare l’accesso a internet per i Paesi in via di sviluppo. A produrlo sarà una compagnia cinese dai primi mesi del 2007.
Fonte: Sole 24 Ore.
Il progetto: sito ufficiale e wiki.
Analfabetismo informatico: 6 italiani su 10 non sanno usare il computer
Pubblicato da Maestro Alberto
Secondo Eurostat il 59% degli italiani è analfabeta informatico, non sa usare un PC. Più di un terzo dei cittadini europei non possiede le abilità di base dell’uso del computer (la media nell’UE infatti è del 39%).
In base alla ricerca l’Italia è tra le peggiori (seconda solo alla Grecia, 65%). Purtroppo anche i dati riguardandi le fasce più giovani della popolazione non sono incoraggianti: 28% tra i 16 e 24 anni, 50% tra i 25 e i 54.
Soprattutto il primo dato, quello dei giovanissimi, è sconfortante e denota tutte le carenze e i limiti dell’insegnamento dell’informatica nella scuola dell’obbligo, poiché circa 3 giovani su 10 risultano analfabeti digitali. Il dato invita anche a riflettere sul tema del cosiddetto digital divide, a mio avviso una delle più pericolose e subdole forme di emarginazione culturale e sociale del nostro tempo (vedi precedente post sul tema).
Riporto le interessanti considerazioni del blog di Dario Savelli, che mi ha dato lo spunto anche per scrivere questo articolo:
“…è vero che siamo a nascita zero e che il dato probabilmente maggiore è dovuto all’elevata età dei cittadini, ma anche nelle fasce giovani non siamo messi meglio che negli altri Paesi europei. L’istruzione, i contributi del governo, aiutano di certo ma evidentemente non sono abbastanza per una nazione che vuole rimanere al passo dei tempi ed inseguire il treno dello sviluppo: cosa bisogna fare allora per migliorare la situazione, quali sono le proposte di innovazione che il nuovo governo proporrà e metterà in atto nel prossimo futuro? Attendiamo tutti frementi nella speranza che si muova qualcosa, la ricerca ed una maggiore attenzione per l’università e la scuola, l’innovazione delle infrastrutture, lo sviluppo del Sud sono forse primi importanti pilastri da costruire: il dramma è che queste parole fanno parte ormai della retorica.”
Un altro interessante studio riporta le abilità degli europei nell’uso del computer e di internet nel 2005. Estraggo alcune statistiche ancora una volta sconfortanti per il nostro Paese:
Lo studio riporta anche le percentuali secondo il tipo d’impiego svolto.
Un dato allarmante è che il 19% degli studenti italiani non possiede abilità di base (il 22% basse, il 33% medie e soltanto il 26% alte).
Da questo desolante quadro mi limito a tracciare l’ipotetico profilo di un cittadino italiano sull’argomento.
L’italiano medio usa poco il computer e sa utilizzarlo male, soprattutto se avanti con l’età ed è una donna, solamente se appartiene ad una ristretta fascia di persone in possesso di una cultura personale elevata le sue abilità migliorano.
Un suggerimento ai governanti: se non vogliamo creare cittadini europei di serie B è indispensabile che dal mondo della scuola e della formazione arrivi un segnale forte di volontà di crescita.
Considerato lo stato in cui si trovano le scuole italiane riguardo le infrastrutture tecnologiche (insufficienti ed obsolete), le connessioni a banda larga (spesso inesistenti) e le competenze degli insegnanti (volenterosi ma mediamente poco preparati), penso pessimisticamente che purtroppo i nostri ragazzi dovranno ancora attendere a lungo…
Tux Paint
Pubblicato da Maestro Alberto
È da poco uscita la nuova release di Tuxpaint, la 9.15, quella in lingua italiana per Windows si può prelevare qui.
Consiglio di utilizzare questa versione di TuxPaint perché è pensata per coloro che preferiscono non scaricare un programma eseguibile per poi procedere all’installazione nel proprio Pc.
È composta infatti da un archivio estraibile che, una volta scompattato, non installa direttamente il programma, ma origina una cartella che contiene tutti i file necessari per l’esecuzione.
Questa versione comprende anche i “timbri”, cioè le clipart che tanto piacciono ai bambini, da inserire nei disegni.
Se si desidera la versione senza timbri (più leggera 7 Mb contro i 14,7) la si può prelevare a questo inirizzo.
In questo mio post si trovano le indicazioni sul programma e su dove reperire le guide in lingua italiana.
Il programma è semplice ma ricco di funzionalità, è gratis e piace molto ai bambini che, dopo averlo provato, difficilmente ritornano a Paint!
Giocattoli: uso consapevole
Pubblicato da Maestro Alberto
Nel periodo natalizio i nostri bambini hanno ricevuto molti regali, forse troppi. Alcuni sono piaciuti, altri meno, altri ancora sono stati subito messi da parte.
Sappiamo bene che i giocattoli sono utili ai bambini perché ne stimolano lo sviluppo e li aiutano a riconoscere le proprie capacità, tuttavia, vista la sempre più vasta offerta di articoli (provenienti spesso anche da mercati asiatici a basso costo), è necessario verificarne con cura le caratteristiche.
I giocattoli debbono rispondere ad alcuni requisiti fondamentali:
1. devono essere adatti alla età del bambino;
2. devono essere duraturi, versatili ed essere riutilizzabili;
3. devono essere divertenti ed aiutare a comprendere il mondo che circonda il bambino;
4. non devono causare pericoli, né danni per la salute;
5. non devono provocare danni all’ambiente con delle sostanze nocive (produzione e smaltimento);
6. si possono “creare” giocattoli con oggetti veri o costruirli con l’aiuto di un adulto, per limitare l’uso di articoli preconfezionati, tutti uguali.
Una guida molto esauriente sul tema la troviamo sul sito di centroconsumatori.
I giocattoli, dunque, devono essere a norma di legge. Dal 1978 esiste l’Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli, che è un ente privato riconosciuto dal Ministero delle Attività Produttive e notificato dal 1992 alla Comunità Europea. Come si legge nel sito stesso, esso fa parte delle più importanti commissioni nazionali e internazionali per le normative di sicurezza.
Qui si possono trovare tutte le informazioni utili, le prove, le classificazioni e le guide all’uso sicuro e consapevole del giocattolo.
L’ente concede i propri marchi “alle aziende i cui prodotti hanno superato positivamente prove molto severe e che accettano un rigoroso controllo in fase di produzione (ispezioni) eseguito da incaricati dell’Istituto che seguono specifiche procedure codificate di campionamento”.
I marchi sono questi:
Ai quali va aggiunto il logo dicertificazione della Comunità europea:
E’ necessario fare attenzione a questi marchi perchè, purtroppo, talvolta sono oggetto di contraffazione.
Un consiglio: conserviamo con cura i giochi ai quali il bambino si affeziona, ma regaliamo quelli inutilizzati e ancora in buono stato a chi ne ha bisogno e non può averne…
Un discorso a parte meritano i giochi elettronici, sempre più oggetto dei desideri dei bambini. Mi riferisco soprattutto ai giochi per Play Station, X Box, Game Boy, Psp, Digiblast, Pc.
Per prima cosa è necessario controllare l’età consigliata dalla confezione (+3, +7, +12, e così via), non ha alcun senso far giocare un bambino di 5-6 anni con un gioco per ragazzini più grandi (per esempio un +12), perché questi risultano difficili e spesso violenti. Se proprio lo dobbiamo fare, è consigliato l’accompagnamento di qualche adulto “smanettone” che sappia cosa fare.
Evitare di giocare per troppo tempo, senza pause. Stabilire regole precise per l’uso dei giochi. I divieti assoluti non servono a niente, perché il bambino cercherà di giocare di nascosto.
Evitare possibilmente i giochi troppo violenti, come quelli che in gergo vengono chiamati “sparatutto” e “picchiaduro” e quelli con contenuti razzisti. Privilegiate i giochi di ruolo e d’avventura.
Limitare le forme di alienazione e di dipendenza da giochi i cui protagonisti richiedono una cura costante da parte del giocatore, tipo Tamagotchi o Nintendo Dogs, per capirsi.
Ben pochi genitori hanno il tempo, la voglia o le capacità per giocare assieme ai figli con la Ps2 o il GameBoy, ma un minimo sforzo di controllo va sempre esercitato.
Per chi invece ha i requisiti tencologici per controllare l’operato dei figli, consiglio di far in modo di aiutarli nella interpretazione e la soluzione dei giochi, vi accattiverete la loro simpatia e loro stima molto facilmente…
Sono necessarie due caratteristiche fondamentali: competenza tecnologica e conoscenza dell’inglese. Esistono siti (quasi esclusivamente in inglese) che forniscono trucchi e soluzioni ai giochi, i quali sono sempre più complessi e articolati.
I siti che ho trovato in italiano sono piuttosto poveri e spesso a pagamento, tra i meno peggio segnalo Gamesurf e Gamestar.
Il migliore che ho trovato, in inglese, è GameFAQ’s, dal guale si possono scaricare soluzioni molto precise di una grande quantità di giochi.
Ricordo che molti giochi (di quelli più famosi) hanno almeno un sito internet loro dedicato.
In conclusione, a mio parere, alcuni videoghiochi possono aiutare i nostri figli ad apprendere divertendosi (in particore i software didattici), tuttavia se non amate i videogiochi, evitate di regalarli, oppure cercate di imparare con loro…