Archivio per la categoria 'Docenti'
La scuola induce alla pirateria informatica
Pubblicato da Maestro Alberto
Riporto integralmente il testo di un articolo che ho trovato su LinuxHelp perchè ne condivido totalmente la filosofia.
La pirateria informatica nella Scuola
“La Riforma Moratti prevede l’utilizzo di strumenti informatici fin dalla scuola dell’infanzia, che vengono effettivamente impiegati almeno a partire dalla scuola primaria.
A causa degli alti interessi in gioco da parte dei venditori di computer e software applicativo, vengono spesso utilizzati programmi commerciali che determinando un alto costo di acquisto del software, necessità di istruire pratiche burocratiche per accedere a finanziamenti, periodica necessità di controllo della validità delle licenze, e spesso impossibilità nel fruire delle ultime versioni del software stesso per mancanza di fondi.
L’utilizzo del software commerciale determina inoltre un aspetto sociale molto negativo, inducendo lo studente alla pirateria informatica qualora voglia, giustamente, utilizzare a casa gli stessi strumenti software appresi a scuola.
Software liberi come TuxPaint e OpenOffice.org, uniti ad altri giochi didattici disponibili sia per piattaforma Linux sia per Windows, consentono di coprire tutte le esigenze della Scuola senza richiedere il pagamento di licenze e garantendo elevati standard qualitativi.
Per tali motivi ritengo che la Scuola debba liberarsi dalle pressioni dei venditori per focalizzare l’attenzioni solo ai fini didattici, iniziando effettivamente ad impiegare il Software Libero il quale consente ai docenti di non preoccuparsi del problema delle licenze, degli aggiornamenti a pagamento, della necessità di istruire pratiche burocratiche per l’acquisto, della legittimità delle copie dei lavori da distribuire a famiglie e studenti, ma di concentrarsi sulla didattica e sui traguardi cognitivi degli alunni. Un docente che utilizza il Software Libero è un DOCENTE LIBERO!”
Paolo Subiaco
Non solo la scuola induce alla pirateria informatica, ma forma futuri utenti di software proprietario…
Vedi anche: Petizione per l’uso del software libero nella Pubblica Amministrazione
Finanziaria: i principali provvedimenti per la scuola
Pubblicato da Maestro Alberto
Ecco i principali punti qualificanti per la scuola contenuti nella manovra finanziaria (dal comunicato stampa in Primo Piano del MPI):
PRECARI. Assunzione di 150 mila nuovi docenti e 20 mila Ata, amministrativi tecnici ausiliari, in 3 anni dal 2007 al 2010. Blocco delle graduatorie permanenti dal 1 gennaio 2010 e attivazione di nuove regole di reclutamento del personale docente per evitare la formazione di nuovo precariato.
EDILIZIA SCOLASTICA. Stanziati 250 milioni di euro in tre anni. Regioni ed enti locali attiveranno ciascuno finanziamenti di pari importo per l’edilizia scolastica. Solo a seguito di questi patti di intervento finanziati per un terzo dallo Stato un terzo dalle Regioni e un terzo dagli enti locali potrà essere concessa la proroga per la messa a norma degli edifici fino al 2009.
OBBLIGO DI ISTRUZIONE A 16 ANNI. L’obbligo scolastico verrà elevato a 16 anni con l’istituzione di un biennio unitario e il conseguente innalzamento dell’età per l’accesso al lavoro dai 15 ai 16 anni.
AUTONOMIA SCOLASTICA. Il Ministero attribuirà direttamente alle scuole la somma per le autonomie scolastiche, portandola da 100 milioni di euro a 2 miliardi e 700 milioni. I fondi serviranno per il funzionamento amministrativo e la gestione dei servizi.
LIBRI DI TESTO. Per ridurre i costi delle famiglie è autorizzato il noleggio dei libri di testo da parte delle istituzioni scolastiche, delle reti di scuole e delle associazioni di genitori. La Finanziaria estende poi le agevolazioni sull’acquisto dei libri di testo previste per le scuole medie inferiori anche al biennio delle superiori.
CLASSI PRIMAVERA. Per consolidare l’offerta educativa e per venire incontro alle esigenze delle famiglie verranno istituite classi primavera dedicate ai bambini fra i 2 e i 3 anni secondo un progetto educativo a cui il ministero contribuisce con personale adeguatamente formato, d’intesa con gli enti locali, in via sperimentale.
INSEGNANTI DI SOSTEGNO. Progressivo superamento dell’astratto parametro di 1/138 (un insegnante di sostegno ogni 138 studenti sani) si passerà ad una individuazione del numero degli studenti diversamente abili aventi effettivamente diritto tramite lo stretto raccordo e la verifica tra banche dati ASL e uffici scolastici regionali.
INNOVAZIONE TECNOLOGICA. Stanziati 30 milioni di euro l’anno a sevizio degli studenti e introdotta la defiscalizzazione di 1000 euro per tutti gli insegnanti, anche quelli con incarico per un anno, per la spesa effettuata per l’acquisto di personal computer.
SCUOLE PARITARIE. Ripristinato il fondo per le scuole paritarie tagliato dal governo Berlusconi in modo particolare per le scuole materne.
ISTRUZIONE TECNICA. Per la prima volta gli IFTS, Istruzione Formazione Tecnica Superiore, faranno parte dell’Ordinamento nazionale dell’Istruzione. Si tratta di un’offerta formativa post-diploma ad alta specializzazione, alternativa al percorso universitario, la cui promozione servirà a valorizzare la cultura tecnico scientifica.
CENTRI PROVINCIALI PER L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI. anche l’educazione degli adulti entra a far parte dell’Ordinamento nazionale dell’Istruzione. Viene quindi rafforzata e qualificata l’offerta per il recupero scolastico degli adulti, l’alfabetizzazione degli stranieri e per aiutare e sviluppare la formazione lungo tutto l’arco della vita.
SVILUPPO AUTONOMIA SCOLASTICA. Dalla riorganizzazione e razionalizzazione di 19 enti di servizio nascerà l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica con compiti di ricerca su educazione, pedagogia, formazione del personale della scuola, collaborazione con enti locali e Regioni e sinergie anche a livello internazionale a sostegno e sviluppo dell’autonomia delle scuole.
Vengono poi introdotte norme innovative per superare il contenzioso relativo al reclutamento dei dirigenti scolastici e per accelerare le procedure di nomina.
Gli insegnanti italiani sotto la media europea per l’utilizzo della tecnologia
Pubblicato da Maestro Alberto
“
Agli insegnanti italiani la tecnologia piace poco. Almeno stando a uno studio della Commissione europea, che piazza l’Italia al 17 posto, su 27 (l’Ue più Islanda e Norvegia), due punti sotto la media, per l’utilizzo della tecnologia come supporto didattico. In effetti secondo la ricerca, intitolata Benchmarking Access and Use of ICT in European Schools, a fare uso delle tecnologie nella didattica sono in media il 74% degli insegnanti europei, contro il 72% in Italia. Meno tecnologici degli italiani sono, tra gli altri, francesi, spagnoli, belgi e molti dei nuovi paesi entrati nel 2004. Sul podio si trova il Regno Unito (96%), seguito da Danimarca (95%) e Svezia (91%). Meglio di noi fanno anche tedeschi, austriaci, olandesi, ma anche cechi e ciprioti.
“
In parole povere circa 3 insegnanti italiani su 10 non usano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella professione (computer e affini)…
Fonte Adnkronos
Giornata mondiale degli insegnanti 2006
Pubblicato da Maestro Alberto
“
La Giornata mondiale degli insegnanti del 2006 ha per tema: “Insegnanti di qualità per un’educazione di qualità”.
Questo è un anno particolare perché il 5 ottobre si celebra il 40° anniversario dell’adozione da parte dell’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, l’Organizzazione Culturale Scientifica e Educativa delle Nazioni Unite) e dell’ILO-OIL (International Labour Organization, Organizzazione Internazionale del Lavoro, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che persegue la promozione della giustizia sociale e il riconoscimento universale dei diritti umani nel lavoro) della “Raccomandazione” relativa alla condizione del personale insegnante.
Nella “Giornata mondiale” gli educatori di tutto il mondo vogliono di nuovo porre all’attenzione generalizzata la necessità dell’applicazione di queste norme internazionali fondamentali.
La “Raccomandazione”, adottata il 5 ottobre 1966, stabilisce norme comuni in merito alla condizione del personale insegnante al di là della diversità delle leggi, dei regolamenti e delle tradizioni nazionali; essa è la sola “norma internazionale” applicabile a tutti gli insegnanti delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado.
È composta da 146 articoli che definiscono garanzie su:
- formazione alla professione insegnante;
- perfezionamento degli insegnanti;
- rapporto di impiego e carriera: reclutamento, sviluppo di carriera e promozioni, sicurezza sul lavoro, norme di comportamento professionale, part-time;
- diritti e doveri degli insegnanti;
- condizioni che favoriscono l’efficacia dell’insegnamento;
- retribuzione degli insegnanti;
- mancanza di insegnanti.
In questi ultimi 40 anni notevoli progressi sono stati fatti in tutto il mondo nei sistemi di educazione pubblica, ma ancora molto resta da fare.
“
Fonte Cisl Scuola: continua a leggere nella pagina originale con il manifesto che l’Internazionale dell’Educazione ha preparato per la Giornata.
Link alla pagina ufficiale in inglese.
Quarta puntata della podcast rassegna stampa Web Docet: c’è anche Maesrto Alberto!
Pubblicato da Maestro Alberto
E’ on line la quarta puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Alla ricerca del tempo (di studio) perduto.
Questo il sommario:
- Generazione copia&incolla con i compiti a casa? Chi di tecnologia ferisce, di tecnologia perisce
[Paolo Mastrolilli, “Copia&incolla addio. Nasce il programma che svela i plagi”, La Stampa, 23 settembre 2006] - Forse l’importante è che tutti abbiano la stessa (democratica?) possibilità di copiare
[Stefania Miretti, “Costretti a macinare la farina del sacco altrui”, La Stampa, 23 Settembre 2006] - Gennaro Gattuso: chi studia ha un cervello pazzesco
[Sandra Petrignani, “Ringhio Ferroni e il prof. Gattuso”, Panorama, 29 Settembre 2006] - Troppi compiti a casa possono fare male (specie per i più piccoli)
[Emily Bazelon, “Forget Homework. It’s a waste of time for elementary-school students”, Slate, 14 settembre 2006] - Usare YouTube per la didattica. Tra rischi e divertimenti condivisi
[Chris O’Neal,”A Teacher’s Tour of YoutTube“, Edutopia, 25 settembre 2006] - Wiki didattico, quale servizio usare?
[Christopher Craft, “Up to my ears in Wikis”, 26 settembre 2006 e “Part 2 of the Wiki Experiment”, 27 Settembre 2006] - Wikiversity, università diversa in salsa wiki, con materiali liberamente usabili
[Wikiversity] - WikiBooks, libri di testo a contenuto aperto
[Alberto Piccini, “Wikibooks: libri di testo, manuali, testi educativi, gratis e a contenuto aperto”, 27 settembre 2006 e WikiBooks]
Il link che mi rigurda proviene dal mio sito personale. E’ un privilegio e un onore per me far parte di questa rassegna stampa. Sono d’accordo soprattutto sul quarto punto, quello che riguarda i compiti a casa per i più piccoli. Interessante anche il tema dei wiki didattici.
Ascolta la quarta puntata.
Link diretto alla pagina.
Una scuola su dieci non è sicura
Pubblicato da Maestro Alberto
Cittadinanza attiva ieri a Roma, alla presenza del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha presentato il IV rapporto Imparare Sicuri, che ha messo sotto la lente di ingrandimento 271 scuole concentrate in 88 città, 25 province e 12 regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna).
Dal rapporto sulla sicurezza degli edifici scolastici emerge un dato chiaro: una scuola su dieci non è sicura. Le situazioni peggiori si concentrano al Sud e nelle isole, ma l’insicurezza delle nostre scuole è un dato diffuso che non risparmia nessuna zona del Paese.
La denuncia e netta ed impressionante: nelle scuole italiane “ogni giorno 10 milioni di persone corrono dei seri rischi nel frequentare un luogo ritenuto da sempre sicuro”.
Il quadro che emerge dalla ricerca è sconfortante: mancanza di certificazioni, crolli di intonaco, porte antipanico quasi del tutto assenti nei servizi didattici, numero di infortuni in crescita costante. Solamente il 32% degli istituti ha il certificato di agibilità statica, il 29% ha quello di agibilità igienico-sanitaria e il 23% ha quello di prevenzione incendi. In Italia, 3.000 scuole sorgono in aree a rischio sismico 1, il più elevato e il solo fatto di non conoscere lo stato degli edifici desta preoccupazione.
Dal dossier si scoprono altri dati inquietanti. Secondo l’Inail, per sempio, gli infortuni annuali agli alunni sono cresciuti dai 79.168 del 1999 ai 90.570 del 2004, e nello stesso periodo quelli ai docenti sono passati da 4.393 a 5.290. Non bisogna dimenticare, inoltre, che quelli registrati sono solamente i casi più gravi, perché nei casi meno importanti spesso si omette la denuncia.
Gli incidenti sono favoriti anche dallo stato delle strutture, generalmente vecchie e senza manutenzione. Il 14% delle scuole prese in esame è stata costruita addirittura prima del 1900 e il 54% prima del 1965. Nel 23% degli edifici sono state rilevate lesioni strutturali. Quando le riparazioni vengono prontamente richieste, c’è quasi sempre da aspettare: nel 12% dei casi l’ente locale è intervenuto molto in ritardo e nel 17% non l’ha addirittura mai fatto.
Abbandonare la manutenzione ordinaria ed intervenire prima di tutto nelle aree a rischio, utilizzando ogni dato che si ha a disposizione sono i consigli principali di Cittadinanza Attiva.
Il ministro ha speso spesso, in questo breve periodo di legislatura, parole d’impegno sulla sicurezza degli edifici scolastici e nella circostanza ha ipotizzato un patto per ripartire la spese per la messa in sicurezza degli istituti in modo che le spese non ricadano tutte sugli enti locali.
- Graduatoria completa delle refgioni pdf.
- Rapporto sicurezza scolastica pdf.