Scuola e statistiche: il problema stipendi

Dal Conto Annuale per il Pubblico Impiego, presentato dalla Ragioneria Generale dello Stato, per il tiennio 2002-2004, estraggo alcuni dati interessanti al 31 dicembre 2004.

I dipendenti della scuola, esclusa l’Università, sono 1.129.474 (pari al 33,6%), di gran lunga il comparto più numeroso dei dipendenti statali.
La presenza femminile è di 855.728 unità (75,8%).
Il part time è di 21.873 (1,9% sul totale).
La progressione di carriera è insignificante nei numeri.
L’anzianità media di servizio è più alta per gli uomini e si aggira intorno ai 17-18 anni.
L’età anagrafica è più alta per gli uomini e si aggira intorno ai 47-49 anni, una delle più elevate in assoluto.
Il costo del lavoro è il più alto di tutti i comparti, superiore a quello per la sanità (27% sul totale).
Le retribuzioni medie annuali complessive sono di € 26.069, inclusi tutti gli accessori, tredicesima mensilità e contrattazione integrativa, contro una media di 28.969. Tra le più basse in assoluto (insieme ad Aziende Autonome, Regioni e Corpi di Polizia).

L’emergenza salari ormai riguarda purtroppo tante categorie di lavoratori dipendenti. Tuttavia, da questo dato si evince la scarsa importanza che i nostri politici attribuiscono alla professione dell’insegnante. A tutto ciò si somma la diffusa atavica precarietà di questo mondo.
Dalle prime dichiarazioni d’intenti rilasciate dagli esponenti del nuovo governo, risulta la volontà di sovvertire questi dati e di riportare dignità ad un lavoro così importante e delicato come quello dell’insegnante. Verificheremo i fatti concreti.

L’intero documento in pdf può essere consultato qui.
Un piccolo interessante dibattito sul tema si trova su OKNOtizie.

Puoi lasciare una risposta utilizzando il modulo in fondo. Il trackback non è attualmente abilitato.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento




Il tuo commento: